L’Assemblea legislativa ha approvato nella seduta del 18 novembre 3 progetti di legge che istituiscono altrettanti nuovi Comuni (Alto Reno nel bolognese, Montescudo-Monte Colombo nel riminese e Polesine Zibello nel parmense) nati dalla fusione di 6 pre-esistenti.
Nel Programma di mandato l’obiettivo è di ridurre i Comuni dell’Emilia-Romagna a 300, entro il 2020. E con queste 3 fusioni approvate che diventeranno effettive il 1° gennaio 2016 si è già passati dai 348 Comuni del 2013 a 334: -14 Comuni in 2 anni.
Il 1° gennaio 2014 infatti si erano concretizzate 5 fusioni che diedero vita ad altrettanti nuovi Comuni unici al posto dei 16 pre-esistenti: Valsamoggia (Bo), Fiscaglia (Fe), Sissa Trecasali (Pr), Poggio Torriana (Rn) e Ventasso (Re). Ora dal 1° gennaio 2016 nasceranno questi 3 nuovi Comuni al posto dei 6 pre-esistenti: Granaglione e Porretta Terme (Bo), Montescudo e Montecolombo (Rn) e Polesine Parmense e Zibello (Pr). Quindi si è passati in pochissimo tempo dai 22 pre-esistenti a 8 “nuovi” Comuni, con un “saldo” appunto di – 14 Comuni.
“Nel riordino istituzionale che questa Regione sta portando avanti – è il commento del Presidente del gruppo PD in Regione Stefano Caliandro – le fusioni dei Comuni hanno un ruolo decisivo per una PA più semplice, sostenibile e con servizi efficienti per il cittadino”.