Roberta Mori (relatrice di maggioranza): “Come diciamo a Castelnovo di Sotto, il carnevale è una cosa seria. Arte, tradizioni, cultura e spettacolo uniti per manifestazioni da sostenere”

L’Emilia-Romagna vanta una tradizione storica per i Carnevali. Lo sa bene Roberta Mori, consigliera regionale PD, già sindaca dal 1999 al 2009 di Castelnovo di Sotto sede del plurisecolare carnevale “Al Castlein”. “Da noi lo diciamo spesso che il Carnevale è una cosa seria, molto seria. Perché se da un lato si tratta di una manifestazione che richiede saperi professionali, artistici e tecnici, dall’altro convoglia in un territorio attenzione turistica e introiti e, attraverso una peculiare forma di spettacolo dal vivo, diffonde cultura e tradizione”.

“In Regione è iniziato il percorso di un progetto di legge, di cui sono stata nominata relatrice di maggioranza, che punta a riconoscere e tutelare tutti i carnevali storici dell’Emilia-Romagna ovvero – riporta la consigliera Pd che specifica – manifestazioni caratterizzate da rilevante valore storico e culturale, che si svolgono sul territorio regionale e che vantano edizioni decennali”. Beneficeranno dei sostegni economici le associazioni carnevalizie, volontari e soggetti del terzo settore, pubblici e anche privati che comunque operano in stretta collaborazione con i Comuni.

Illustrando il progetto di legge in Commissione Cultura, la relatrice ha spiegato che le nuove norme garantiranno contributi per il triennio e un contributo straordinario 2022 anche a seguito degli stop causati dalla pandemia Covid. “In Emilia-Romagna, coerentemente con il nostro Statuto regionale, daremo un supporto concreto a manifestazioni molto sentite, che sono espressione di identità culturale e territoriale delle comunità che le tengono vive” – afferma la Consigliera Mori, che annuncia: “a settembre sentiremo in udienza conoscitiva tutte le realtà organizzative, le amministrazioni locali e i territori interessati, con cui intendiamo lavorare per portare un contributo utile e rispettoso della passione e della cultura popolare che nutre i carnevali storici”.