La risoluzione, che intende dare centralità anche a nidi e scuole d’infanzia nella discussione sulla ripartenza della scuola, è stata presentata dalla consigliera regionale Marilena Pillati e firmata dai colleghi del PD
Bologna – È stata votata in Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità una Risoluzione (prima firmataria la consigliera regionale del Pd Marilena Pillati) per impegnare la Giunta “a individuare con tempestività le modalità per organizzare attività ricreative, sportive ed educative per bambini e ragazzi in condizioni di sicurezza e a realizzare parallelamente una riflessione innovativa sul sistema di educazione e di istruzione da 0 a 6 anni, per dare centralità a nidi e scuole d’infanzia nella discussione sulla ripartenza della scuola”.
“La risoluzione, votata oggi ma depositata più di un mese fa durante la discussione sull’eventuale apertura dei centri estivi – ha spiegato la consigliera Pillati – riguarda temi e questioni che sono da diverse settimane al centro del dibattito pubblico e che chiamano in causa quei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui troppo poco si è parlato durante l’emergenza sanitaria, diritti che la chiusura di nidi, scuole ma anche di tutte quelle attività di socialità extrascolastiche hanno sottratto ai bambini e ai ragazzi. Non solo i diritti all’educazione e all’istruzione, ma anche alla socialità e alla vita di relazione”.
La consigliera Dem, riconoscendo l’importantissimo lavoro che la regione ha fatto nelle scorse settimane per l’apertura in sicurezza di attività estive per bambini da 0 a 17 anni, ha poi posto l’attenzione sulla fascia d’età da 0 a 6 anni, di cui ancora oggi troppo poco si parla.
Pillati chiede “una riflessione partecipata che contribuisca a dare centralità ai nidi e alle scuole d’infanzia nella discussione sulle modalità con cui la scuola potrà riprendere il suo cammino dopo l’estate, una discussione che troppo spesso si è concentrata su aspetti organizzativi e questioni che evocano la scuola dei più grandi. Ma in questa regione sappiamo bene quanto sia importante l’investimento in educazione fin dalla primissima infanzia. Ma sappiamo anche che nella scuola dei più piccoli se gli aspetti organizzativi sono certamente importanti, non meno importanti sono le esperienze educative che attraverso i servizi offriamo alle nostre bambine e ai nostri bambini. Per questo le specificità di quella fascia di età richiedono di porre grande attenzione non solo agli aspetti sanitari, ma anche alla qualità educativa delle attività. Perché nessuna scelta, nessuna soluzione è neutra dal punto di vista pedagogico”.
“Certamente le attività che si stanno sviluppando nei servizi estivi per bambini di quella fascia di età potranno essere un riferimento importante, ma la ripartenza riguarda altri numeri – sottolinea la consigliera regionale bolognese – Se alcuni dei requisiti fissati per i centri estivi rivolti ai bambini in quella fascia di età, penso ad esempio ai rapporti numerici ma non solo, dovessero mantenersi per la riapertura dei nidi e scuole d’infanzia, l’offerta del sistema di educazione e di istruzione da 0 a 6 anni sarebbe certamente ridotta. E se questo si verificasse faremmo un enorme passo indietro”.
“Crediamo che la regione in cui sono nati i nidi e ancor prima le scuola d’infanzia, ma soprattuto la regione con la più alta percentuale di nidi rispetto all’utenza potenziale e dove da anni si è realizzata la generalizzazione della scuola d’infanzia, debba avere un ruolo di primo piano nella riflessione sulla ripartenza della scuola dei più piccoli, perché la lotta alle disuguaglianze, il contrasto alla povertà educativa passa anche attraverso la qualità delle esperienze educative che offriamo ai nostri bambini nei primi anni di vita”.