Pronta una risoluzione, i consiglieri Pd: “Trovare un punto di equilibrio per non depauperare i territori di servizi essenziali”
Dopo l’incontro tra Sindaci, Provincia e vertici dell’istituto di credito, anche i consiglieri regionali del Pd di Ferrara intervengono contro il nuovo piano chiusure annunciato da Bper. Sette sono gli sportelli e uffici che la banca intende dismettere: quattro a Ferrara, nello specifico a Pontelagoscuro, San Martino, Corso Martiri e Via Modena, e tre in provincia, a Voghiera, Ostellato e San Giuseppe di Comacchio.
“Gli abitanti di Ferrara e provincia hanno già subito il crac di Carife e la successiva chiusura di numerosi sportelli Bper e di altre banche. Un altro schiaffo, come quello annunciato, ci sembra davvero vessatorio per i ferraresi” commentano Marcella Zappaterra e Marco Fabbri.
“Siamo consapevoli che la transizione digitale comporti la dematerializzazione di molti movimenti e operazioni bancarie, ma pensiamo anche che debba essere ponderata e graduata. Specie in quei territori come le aree periferiche, montane e interne, in cui le chiusure non tengono conto in alcuni casi dell’assenza o carenza di fibra ottica, del trasporto pubblico, e della presenza di una popolazione prevalentemente anziana. Di fatto, per molti la migrazione digitale coincide con l’inaccessibilità dei servizi bancari” denunciano i consiglieri regionali dem.
“Poiché nel “Patto per il Lavoro e per il clima”, promosso dalla nostra Regione e siglato anche da ABI Associazione Banche Italiane, si prevede l’impegno a perseguire uno sviluppo economico armonico e ponderato dell’intero territorio regionale attraverso un percorso di transizione ecologica e sostenibile, intendiamo coinvolgere l’ente regionale in un confronto con BPER e con il sistema bancario generale. – spiegano Zappaterra e Fabbri, che a riguardo hanno predisposto una risoluzione – Sollecitiamo iniziative che portino ad evitare la chiusura di filiali e sportelli bancomat nel territorio regionale”. “Proviamo – esortano – a definire un punto di equilibrio fra l’inevitabile necessità di digitalizzazione del sistema creditizio e quella di assicurare servizi essenziali alla popolazione, con particolare attenzione alle aree periferiche, interne e montane, proprio in considerazione del fatto che le banche sono un soggetto imprenditoriale privato con funzioni e ricadute di interesse pubblico”.