Presentata una risoluzione che chiede di intensificare prevenzione e contrasto di fenomeni gravi e in espansione, soprattutto tra i giovanissimi
“Giovani e giovanissimi sono sempre più spesso vittime o autori di azioni di bullismo e cyberbullismo verso i propri coetanei. Fenomeni con conseguenze gravi a livello psicologico – e non solo – sia per chi li subisce, ma anche per chi li pratica in età adolescenziale. Ho voluto ribadire l’importanza del tema con una risoluzione – annuncia la Consigliera regionale Pd Marilena Pillati – che chiede di intensificare le azioni per la prevenzione e il contrasto di bullismo e cyberbullismo. Per fare questo non servono nuove e specifiche leggi regionali: abbiamo già tutti gli strumenti necessari che vanno aggiornati per promuovere e sviluppare nuovi interventi”.
“La Regione Emilia-Romagna, infatti, – ricorda Pillati – è impegnata da anni nella prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo, fenomeni che affronta all’interno di diverse politiche, a partire da quelle per le nuove generazioni e per la promozione della salute, del benessere della persona in ambito sanitario coinvolgendo i servizi scolastici, educativi e formativi”.
“Nel complesso, la legislazione regionale in tema di bullismo e di cyberbullismo, così come quella nazionale, coinvolge non solo i ragazzi e le ragazze, ma anche gli adulti in un percorso di consapevolezza sul fenomeno, mettendo in campo un sistema integrato di azioni in ambito culturale, socioeducativo e sanitario, che vanno ulteriormente potenziate, nella consapevolezza che non è ancora stata data piena attuazione a quello che la legge nazionale ha previsto, su cui la Regione dovrebbe incalzare i ministeri competenti. Inoltre – approfondisce la Consigliera regionale – per migliorare la civiltà online, oltre a intensificare programmi di educazione e formazione sui corretti comportamenti da tenere online per rendere la rete un luogo più sicuro per tutti, sarebbe importante un maggior intervento da parte delle piattaforme social nel rimuovere contenuti offensivi e l’abolizione dell’anonimato assoluto, ovvero la possibilità di postare contenuti in forma assolutamente anonima”.