“Con il Patto per il lavoro la Regione Emilia-Romagna si fa attore di un processo di rilancio del nostro sistema industriale. E proprio in questa direzione che deve essere osservato l’accordo che il Presidente Bonaccini ha promosso e realizzato insieme alle principali organizzazioni sindacali e d’impresa. Aumentare nei prossimi 5 anni la popolazione occupata del nostro territorio e dimezzare la disoccupazione fino al 4.5% è certamente la vera notizia che lascia ben sperare rispetto all’evoluzione che il nostro sistema di relazioni industriali potrà sviluppare nei prossimi anni”. Stefano Caliandro capogruppo PD in Assemblea Legislativa plaude al patto del lavoro presentato oggi, frutto di un lavoro corale della squadra di Bonaccini.
“La competitività passa dalla capacità di fare squadra e questa Giunta e questo Consiglio vogliono marciare dritte e unite verso l’obiettivo: lo sviluppo del territorio, investendo in riqualificazione e creando per le imprese le migliori condizioni per investire, come già avvenuto per altre importanti aziende. Un territorio protagonista dello sviluppo in un’economia sempre più aperta e competitiva. La sottoscrizione del patto da parte anche di banche, forum terzo settore e dall’ufficio scolastico regionale, oltre che dalle associazioni di impresa e dai sindacati, dimostra che quando gli obiettivi sono chiari e condivisi si può tenere insieme occupazione, diritti e sviluppo. Obiettivo prioritario sarà di riportare l’Emilia Romagna alla piena e buona occupazione, nella consapevolezza che in tempo di crisi gli investimenti pubblici possono creare quel valore aggiunto fondamentale per fondare una nuova coesione sociale. Mi piace infine sottolineare la particolare attenzione al tema della legalità, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, come elemento basilare che fonda un’economia più giusta; come anche il tema della semplificazione organizzativa che con la legge di riordino istituzionale di prossima approvazione certamente migliorerà le condizioni di competitività della nostra Regione, anche a livello europeo”.