La capogruppo Zappaterra: “Primo obiettivo la tutela della salute: per questo sono state fatte scelte lungimiranti ma dolorose con impatto sulla socialità e le libertà individuali”
In via telematica, oggi si è riunita l’Assemblea Legislativa regionale, a cinque settimane dal primo caso accertato di contagio da coronavirus in Italia. Il Presidente Stefano Bonaccini è intervenuto per una informativa sulle misure di contenimento del virus, di trattamento dei pazienti e di riorganizzazione sanitaria oltre che in merito alle conseguenze socio-economiche della pandemia.
Marcella Zappaterra, capogruppo Pd, ha preso la parola a distanza apprezzando “la grande costruttività del dibattito che denota una forte volontà di fare squadra per superare questo drammatico momento”.
“Comportamenti, sacrifici e responsabilità di ciascuno sono fondamentali nell’affrontare la diffusione del virus, ma servirebbero a poco senza il lavoro straordinario di medici, sanitari e di tutti gli operatori che lavorano incessantemente da settimane tutelando la nostra salute e ne stanno pagando un prezzo altissimo. Oggi sappiamo che non siamo completamente artefici del nostro destino, prima di questa emergenza e in Emilia-Romagna dopo il sisma del 2012, non ne eravamo affatto consapevoli” ha proseguito Zappaterra.
La capogruppo ha commentato la questione dal punto di vista sanitario ed economico “Siamo di fronte a una situazione globale inedita, le decisioni prese dai Presidenti di Regione non sono certo legate a sensibilità politiche ma esclusivamente ai problemi delle loro comunità e penso che stiamo facendo tutti uno sforzo enorme con grande senso di responsabilità. Se siano state decisioni giuste o sbagliate, è presto per dirlo. In futuro avremo gli strumenti e le conoscenze per farlo, oggi posso solo rilevare che di fronte a questo dramma il tema sostanziale è che tipo di sanità vogliamo. Il sistema sanitario emiliano-romagnolo sta reggendo, certo anche grazie all’abnegazione dei suoi operatori ma è altrettanto chiaro che la governance della sanità in mano pubblica è l’unica garanzia per la tutela dei più deboli. Pur riconoscendo ampio spazio al privato che sta dando una mano importante in questa fase”.
“Se il primo e comune obiettivo è la tutela della salute, come fu per il terremoto, viene poi la messa in sicurezza dell’economia: deve essere chiaro che in questa emergenza nessuno deve perdere il posto di lavoro e nessuna azienda deve chiudere. La Regione Emilia-Romagna ha attivato molti strumenti integrando e completando quelli del Governo con il decreto Cura Italia, dimostrandosi attiva e lungimirante anche su questo fronte, sia favorendo l’accesso al credito per piccole imprese e artigiani, sia tramite l’accordo sulla cassa integrazione in deroga. Nessuno, Bonaccini in primis, sta dicendo che non ci sia altro spazio di azione, anzi, a partire da Governo nazionale e Unione Europea serve più incisività perché sono molti gli aspetti da migliorare come lo snellimento burocrazia e serve certamente un’accelerazione sui dispositivi di protezione individuale per i professionisti a rischio e sui tamponi nelle strutture sanitarie e socio-sanitari. Ma – allarga il ragionamento la capogruppo Pd – a partire dall’Emilia-Romagna eravamo già stati lungimiranti negli anni passati sul piano della ricerca, formazione, big data e infrastrutturazione digitale. Da questa pandemia usciremo cambiati certo, ma consapevoli di essere in grado di affrontare anche il post-emergenza”.