“L’approvazione in Assemblea Legislativa del Defr 2018-2020 (Documento di Economia e Finanza Regionale), ha una valenza non solo per tenere i conti in ordine: il Documento ci mostra un quadro socio-economico di crescita che ci fa ben sperare e orientare le nostre scelte verso il sostegno alle fasce fragili della popolazione regionale e ad aggredire le sacche di disuguaglianza ancora presenti”.
A spiegarlo è il relatore del Defr, il consigliere regionale Giuseppe Boschini, che aggiunge: “in regione il Pil rimane assestato a +1,3% e l’export sale da 2,4 al 4%. Il tasso di disoccupazione, al 6,7%, è il segno di un consolidamento di un processo che oggi dobbiamo leggere con fiducia soprattutto perché iniziano ad emergere gli “scoraggiati”, tutti coloro che avevano smesso di cercare un’occupazione e che oggi si riaffacciano al mercato del lavoro”.
“Ma nel Defr non si legge il territorio emiliano-romagnolo solo in termini di Pil e di soli dati economici: gli indici Bes (Benessere Equo e Sostenibile) ci dicono anche come si vive nel nostro territorio. Gli indici di Bes sono in generale superiori rispetto alla media nazionale: in ambito di salute, istruzione, qualità del lavoro, relazioni sociali, l’Emilia-Romagna è al vertice del paese”.
“Nel Defr trova spazio anche il nostro rapporto con l’Europa. Rispetto agli obiettivi di “Europa 2020”, l’Emilia-Romagna ha raggiunto, e in alcuni casi superato, gli indici richiesti dalla UE per l’anno 2020, ad esempio in Emilia-Romagna il dato sulla povertà è del 15,4% (il 28,7 in Italia, il 23,7% in Europa). Miriamo a ridurlo ulteriormente applicando il nuovo strumento regionale del Reddito di solidarietà e le nostre politiche di sviluppo”.
“Oggi abbiamo approvato quindi un documento strategico che guarda al futuro con fiducia e orienta le nostre scelte concrete e di bilancio, per le politiche di sviluppo, le politiche regionali e di programmazione dei fondi europei”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente del Gruppo PD in Regione Stefano Caliandro. “Il Defr ci consegna un indice di Benessere Equo e Sostenibile (Bes) superiore rispetto alla media nazionale. Sappiamo bene che lo sviluppo di una società non può essere calcolato solo come produzione di ricchezza, ma risulta ormai fondamentale verificare altri parametri che rappresentino quanto quella crescita sia realmente sostenibile ed eguale: salute, istruzione, qualità del lavoro, relazioni sociali, sono tutti dati che vedono l’Emilia-Romagna al vertice delle medie nazionali – spiega Caliandro – Quindi senz’altro l’occupazione che è al +18% rispetto al dato nazionale e il reddito disponibile pro capite per ogni emiliano-romagnolo che cresce fino a circa 21.500 euro, inferiore solo a Lombardia e Trentino Alto Adige. Un quadro decisamente positivo rispetto al quale tuttavia non ignorare le “sacche” di disuguaglianza ancora presenti sul nostro territorio. Rispetto agli indicatori Euro 2020, infatti, l’Emilia-Romagna ha già raggiunto e in alcuni casi superato gli indici richiesti dall’Europa. Spicca il dato sulla povertà, ovvero sulla popolazione a rischio, che in Emilia-Romagna è del 15,4% (il 28,7 in Italia, il 23,7% in Europa). Dato che vorremmo aggredire maggiormente attraverso lo strumento, ora finalmente operativo, del Reddito di solidarietà”.