Palma Costi: “Femminicidio plurimo a Castelfranco: la Regione si costituisca parte civile al processo”. Interrogazione della Consigliera alla Giunta che si appella questa possibilità prevista dalla legge regionale sulla parità e contro le discriminazioni
“Chiedo se la Regione intenda costituirsi parte civile nel processo per il femminicidio plurimo di Castelfranco”. È la richiesta formalizzata dalla Consigliera Palma Costi in un’interrogazione alla Giunta, firmata anche dai colleghi Roberta Mori, Francesca Maletti e Luca Sabattini, che fa riferimento all’articolo 26 della legge regionale del 2014 sulla parità e contro le discriminazioni, laddove prevede che la Regione Emilia-Romagna possa valutare l’opportunità di costituirsi parte civile devolvendo l’eventuale risarcimento a sostegno delle azioni di prevenzione contro la violenza sulle donne.
“Di fronte a un caso di violenza di genere di particolare impatto e rilevanza sociale nella vita della comunità come quello di Castelfranco – dichiara la Consigliera regionale modenese – credo che le istituzioni debbano far sentire la propria voce con tutti gli strumenti possibili per non rassegnarsi a questa sconvolgente ondata di violenza che sta segnando anche le nostre comunità. Occorre una maggiore attenzione e protezione per le donne che sporgono denuncia per maltrattamenti e violenza; è inaccettabile che una volta trovato il coraggio e la forza di denunciare arrestino poi indifese dallo Stato e dalla società. Ho già chiesto a livello locale la Convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di valutare se siano state attuate tutte le misure atte ad evitare questa ennesima strage La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, istituita dal 2004, si è già attivata in aiuto del figlio adolescente, unico sopravvissuto alla strage familiare”.
“Allo stesso modo – conclude la Costi – occorre, a livello regionale, continuare a sostenere le politiche attive previsti dal piano triennale regionale contro la violenza di genere i centri antiviolenza nonché i nuovi istituti previsti come il reddito di libertà il reinserimento sociale e lavorativo il diritto alla casa per le donne vittime di violenza”.