Marco Fabbri (relatore DSR 2021-27): “Costruiamo il futuro dell’Emilia-Romagna, indirizzando e governando i cambiamenti economici e sociali”
Sono stati poco meno di 200 gli emendamenti al “Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)” discussi in Commissione Politiche Economiche prima del passaggio definitivo del documento in Aula.
Il Documento, che individua gli indirizzi verso cui tendere nella programmazione delle ingenti risorse europee che spettano all’Emilia-Romagna nel prossimo settennio, dopo essere stato discusso in tutte le Commissioni regionali si accinge dunque ad essere affrontato in Assemblea legislativa. Dalla Giunta e dai gruppi, sono state numerosissime le proposte di emendamento.
“Il Partito Democratico – ha spiegato il consigliere relatore Marco Fabbri – ha puntato a rafforzare il ruolo di indirizzo e verifica degli obiettivi dell’Assemblea Legislativa. In particolar modo con i nostri emendamenti abbiamo voluto prevedere un coinvolgimento continuo del Consiglio regionale su quelle che abbiamo definito come “riforme abilitanti” che ci accingiamo a discutere per il futuro dell’Emilia-Romagna. Penso in particolare ai temi della montagna e delle aree interne, a cui teniamo particolarmente perché rientrano in un ampio quadro di contrasto alle diseguaglianze territoriali e sociali per migliorare la vita delle comunità locali. I consiglieri e le consigliere Pd hanno poi definito altri due punti di intervento primari: quello della sanità, in particolare pensando a come potenziare la sanità territoriale in un’ottica di maggiore e migliore accessibilità ai servizi per i cittadini. Focus, infine, sulla questione disabilità. La Giunta è intervenuta anch’essa con alcuni emendamenti che abbiamo voluto rafforzare, in particolare sulla transizione ecologica dell’economia, sulla semplificazione burocratica per le imprese e per il Women New Deal visto che ogni politica deve tenere conto dell’impatto sul lavoro e l’occupazione femminile. Ci tengo anche a sottolineare come sia entrato nel dibattito anche il tema della riforma della governance dei Parchi a tutela della biodiversità, sedi di discussione e azione con un ruolo di rilievo nella transizione ecologica che vogliamo attuare”.
“I fondi europei ci devono permettere di realizzare politiche di lungo periodo, capaci di dare nuovo impulso al lavoro e al welfare regionale. Ma vogliamo anche concretizzare alcuni obiettivi nel medio periodo, iniziando a costruire il futuro post pandemia, governando i cambiamenti economici, tecnologici, industriali e sociali di cui la Regione Emilia-Romagna pensiamo possa essere apripista a livello nazionale ed europeo” ha commentato Fabbri.