Parma, interrogazione del Consigliere Daffadà: “A Fornovo e Medesano interventi sul Fiume Taro per arginare il rischio idraulico”

C’è il fiume Taro e in particolare il tratto compreso tra il Ponte SP 357 e il Ponte linea ferroviaria Fornovo-Fidenza, al centro dell’interrogazione depositata in Regione dal consigliere Matteo Daffadà

“Su questa area che ricade in quelle a rischio significativo stiamo lavorando per trovare soluzioni già da subito all’inizio del mandato con l’Assessore regionale Irene Priolo, con i sindaci di Fornovo e Medesano, Zanetti e Giovanelli oltre che con l’ingegnere Luigi Mille di Aipo – spiega Daffadà – con le intense precipitazioni che hanno colpito recentemente l’Alta Valtaro il livello del fiume è arrivato fino alla quota gialla, superando in alcuni momenti il livello di allerta nel percorso verso valle, all’altezza di Fornovo di Taro; la piena ha anche provocato danni ingenti alle attività produttive di Grigolin Spa e Ro.Tras Srl, spazzando via decine di metri di proprietà delle due aziende”.

A causa della presenza di un isolotto che si è formato progressivamente, la forza del fiume sta premendo con violenza sulle sponde.

“Il materiale sull’alveo del fiume è un ostacolo al regolare deflusso e devia i flussi d’acqua della piena verso gli argini laterali. Oggi in special modo su quella del versante medesanese mettendo a rischio le attività produttive mentre sul lato destro interessa la zona industriale di Fornovo – continua Daffadà – è costante il monitoraggio di AIPo in coordinamento con tutti gli Enti facenti parte dei sistemi di protezione civile locali e regionale. Il rischio idraulico infatti riguarda una parte consistente del centro storico di Fornovo, la zona ospitante il comparto industriale e produttivo, una serie di servizi pubblici come il campo sportivo e il centro civico, un importante ambito di riqualificazione precedentemente occupato dall’ex raffineria Agip, alcune attività produttive sulla sponda medesanese. Complessivamente stabilimenti che tra occupati e indotto offrono lavoro a oltre 1500 persone residenti nel territorio di riferimento del medio e alto bacino delle valli dei fiumi Taro e Ceno, che rappresentano eccellenze in vari ambiti produttivi manifatturieri, la cui delocalizzazione, qualora non si riuscisse a superare il rischio idraulico, comporterebbe una grave perdita per il tessuto economico locale”. 

Intanto il Comune di Fornovo ha attivato un percorso di analisi delle condizioni di pericolosità e di esposizione al rischio di alluvione dell’area di interesse e l’Amministrazione comunale di Medesano si è resa disponibile per effettuare materialmente le opere di rimozione del materiale di sedime, previo, come da accordi intercorsi, l’ottenimento del finanziamento regionale e il nulla osta delle autorità competenti. 

“I Comuni interessati sono impossibilitati a sostenere la spesa economica necessaria ad ulteriori verifiche sugli ulteriori scenari di intervento e alla messa in sicurezza complessiva del tratto del fiume in oggetto” conclude Daffadà che interroga la Giunta regionale per verificare quali azioni intenda mettere in campo per affrontare le condizioni di pericolosità e di esposizione al rischio di alluvione dell’area, con il coinvolgimento dei comuni interessati e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po.