La Presidente della Commissione Scuola commenta le linee di mandato e propone un tavolo territoriale del circondario imolese
“Il secondo pilastro della ripartenza, dopo il rafforzamento del sistema sanitario nazionale e regionale è la scuola e i servizi educativi, quali elementi di coesione sociale. Siamo convinti che avere accesso ad una educazione di qualità è non solo un diritto fondamentale, ma la prima strategia di azione efficace come contrasto alle disuguaglianze. Una scuola che deve ripartire a settembre in presenza, su cui andranno impegnate più risorse e su cui sarà necessario il coinvolgimento di tutti”. A dirlo è la Presidente della Commissione Scuola in Regione Emilia-Romagna Francesca Marchetti a margine della seduta dell’Assemblea Legislativa, dove il Presidente Bonaccini ha presentato le linee di mandato.
“Continua l’impegno nelle linee di mandato sull’accesso ai servizi relativi alla prima infanzia, — prosegue Marchetti — il sostegno alla loro qualificazione, la formazione del capitale umano che vi opera, convinti che rappresentino un vantaggio per la collettività ed un volano indispensabile per vincere le sfide sul terreno del rilancio economico. Non possiamo perdere più tempo, il Paese non riparte se non riparte la scuola. Oltre alle riaperture dei centri estivi e alle positive ricadute sui territori dettate anche dai voucher sportivi, che permetteranno ai giovani e alle famiglie un sostegno per la socialità, l’attività sportiva e il movimento, dobbiamo riportare i nostri giovani in classe, garantendo loro i diritti all’educazione in presenza e alla socialità”.
Sulle riaperture di settembre Marchetti aggiunge: “credo vada promosso un tavolo territoriale del circondario imolese che tenga conto delle sollecitazioni dei comitati dei genitori e delle richieste fatte dalle comunità per progettare la ripartenza. Non possiamo permetterci di abbassare la qualità del nostro sistema educativo e formativo. Il sostegno deve arrivare da tutti i livelli istituzionali e credo dovremmo metterci nell’ottica che le soluzioni che troveremo e che decideremo di attuare non potranno essere considerate definitive, per questo è necessaria una mappatura dei bisogni e soluzioni sperimentali della didattica che non possono però prescindere dalla presenza degli alunni in classe.”
Tra le strategie di ripartenza contenute anche nel programma di mandato e condivise dalla consigliera Marchetti, c’è una scuola inclusiva, aperta, innovativa ed europea. “In Emilia-Romagna affidiamo da sempre all’educazione il compito di migliorare la società – aggiunge Marchetti –. Quindi confermiamo tra i nostri obiettivi prioritari le misure a sostegno di famiglie e studenti e servizi educativi accessibili a tutti. Poi la lotta alla dispersione scolastica, il diritto allo studio e l’inclusione degli studenti con disabilità. Questo virus ha trasformato i bisogni di minori e famiglie, ma l’educazione rimane una delle leve più importanti ed è fatta di relazioni che non possiamo permetterci di perdere dietro a degli schermi. Costruiamo quindi insieme ai nostri territori un nuovo modello di scuola innovativo che metta al centro i diritti delle nuove generazioni”.