L’appello della consigliera regionale PD Roberta Mori in vista del referendum per la fusione di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza.

La regione Emilia-Romagna ha una grande e radicata esperienza di collaborazione e associazionismo intercomunale, esperienza che con le Unioni dei Comuni ha fatto un salto di qualità nell’integrazione della programmazione e gestione dei servizi. La fusione si inserisce, dunque, in un percorso istituzionale profondamente innovativo che può rappresentare una grande opportunità per le Comunità locali, di costruzione di un orizzonte più solido a vantaggio della cittadinanza, di oggi e di domani. I Comuni di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza – così come molti altri in Emilia-Romagna – hanno accettato la sfida di un intenso percorso partecipato verso una proposta di coesione e unità d’intenti da sottoporre ai propri cittadini per affrontare, insieme e più forti, le difficoltà e i bisogni di questo periodo storico. Un impegno di razionalizzazione dei costi, di efficientamento dei servizi, di investimento in risorse umane, welfare e futuro che responsabilizza prima di tutto le istituzioni ed ogni singolo che ha a cuore lo sviluppo della propria comunità.

L’essenza del percorso intrapreso dalle Amministrazioni comunali verso la fusione è stato soprattutto un percorso di confronto e consapevolezza che ha coinvolto tanti cittadini e cittadine sulle loro necessità e sui loro diritti. Il soddisfacimento dei bisogni delle persone e l’accessibilità dei servizi ispirati ai principi di universalità ed equità sono stati il faro di una legislazione di favore che, in particolare a livello regionale, ha costruito le condizioni per il progetto su cui i cittadini potranno esprimersi con il referendum di domenica 16 ottobre. Domande diverse dal passato in forte e costante mutamento sociale esigono risposte non banali, coraggiose, innovative. La fusione può costituire uno strumento utile a superare alcune criticità dell’amministrazione pubblica in termini di uniformità delle procedure, maggior efficacia delle azioni amministrative, integrazione delle risorse e delle competenze, risparmio nel medio lungo periodo per investire nella qualità dei servizi alla persona.

Chi governa e rappresenta i bisogni diffusi della cittadinanza deve avere lo sguardo lungo, mai nascondere le difficoltà ma condividere le opportunità da cogliere per costruire un futuro più sicuro. Il progetto di fusione ha questo senso, perché sfrutta appieno gli strumenti di favore e le risorse economiche messe a disposizione dalle leggi, perché offre la possibilità di innovare un sistema dei servizi che ha bisogno di sperimentazioni per essere nuovamente adeguato e perché, non ultimo, pone le esigenze del territorio intercomunale in cima alle priorità degli enti decisori. Uniti si conta e si consolidano le buone pratiche. Uniti si affermano i diritti delle persone in una Comunità che vuole essere protagonista di un cambiamento costruito su forti radici storiche, sociali e culturali che non vogliamo disperdere.

Roberta Mori
Consigliera regionale PD e presidente Commissione per la Parità