L’intervento della consigliera romagnola:“Insistere su consapevolezza, responsabilità individuale, prevenzione e informazione”
Oggi specialisti come infettivologi e virologi, media e politica sono doverosamente concentrati sul dramma Covid. Questo però non deve far abbassare la guardia su un altro virus, che soprattutto in passato ha lasciato dietro di sé troppe morti e tanto dolore. Il 1° dicembre si celebra infatti la giornata mondiale contro l’AIDS, un’occasione per ricordare come la consapevolezza e la responsabilità individuale siano alleati fondamentali del servizio sanitario nella diagnosi e controllo per contenere l’infezione da Hiv.
I dati diffusi in questa occasione in Emilia-Romagna consegnano a Rimini un triste primato: su 209 nuove diagnosi nel 2019, la provincia con la più alta incidenza dei nuovi casi ogni centomila abitanti – 6,5 – è Rimini.
La prevenzione e l’informazione sono sicuramente i pilastri su cui costruire la lotta alla diffusione dell’Aids e delle malattie sessualmente trasmissibili. A livello regionale sono stati fatti passi importanti per allargare il più possibile la platea di chi richiede il test, diffondere l’uso dei contraccettivi, agire con maggiore tempestività per raggiungere livelli sempre più alti di diagnosi precoce. Segnalo l’iniziativa della Regione Emilia-Romagna che da novembre consente di fare il test sierologico per il Covid gratuitamente a chi richiede quello per l’Hiv.
Sicuramente bisogna intervenire su strategie e strumenti che a livello territoriale non sono ancora completamente uniformati per ottenere maggiore efficacia. Sono ancora troppi i casi in cui la malattia viene diagnosticata quando è già in una fase avanzata, rendendo meno utili le cure. Addirittura, il 58% delle nuove diagnosi è avvenuta tardivamente.
Tornare ad accendere i riflettori sulla lotta all’Aids, provare a portarla avanti con messaggi più innovativi rispetto al passato può essere la chiave che ci aiuta a migliorare ulteriormente e con decisione i buoni risultati che in questi ultimi anni stiamo riscontrando, ma che ancora non possiamo permetterci di ignorare.