Il seminario di studi “Trenta anni di Sbn – Trenta anni di Rete Bibliotecaria di Romagna: una eredità per il futuro”, tenutosi a Ravenna il 15 settembre, in occasione dell’anniversario della nascita della prima rete di biblioteche pubbliche aderenti al Servizio Bibliotecario Nazionale, ha rappresentato un’occasione importante per ripercorrere la storia del Polo romagnolo, il cui coordinamento sin dalla nascita è stato affidato al Servizio biblioteche della Provincia di Ravenna e, contemporaneamente, per discuterne le prospettive.

La Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino, che costituisce attualmente la più estesa rete bibliotecaria  italiana, a cui  aderiscono  56 Comuni e 195 biblioteche di varia appartenenza amministrativa (private, Enti pubblici, statali, ecclesiastiche) che insistono sui territori delle Province di Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena e, a partire dal 2008, anche sul territorio dello Stato di San Marino, offre servizi in termini di automazione, digitalizzazione, governo delle infrastrutture tecnologiche, manutenzione del catalogo, formazione, assistenza biblioteconomica e gestione delle risorse di rete ad una popolazione che ammonta a 1.122.000 cittadini.

Alla luce del complesso contesto legato al riordino istituzionale in atto, l’importante anniversario offre l’occasione per affrontare i temi della realizzazione di un sistema culturale territoriale integrato e del ridisegno della rete bibliotecaria regionale, riflettendo sulla nuova architettura e sul futuro assetto gestionale, a partire da un modello che già oggi si presenta come unicum a livello nazionale, attraverso una organizzazione di ambito sovraprovinciale dei servizi bibliotecari.

“La sfida che abbiamo davanti” spiegano i consiglieri regionali Valentina Ravaioli e Gianni Bessi “consiste nel cogliere pienamente l’opportunità rappresentata dal riordino istituzionale, per attivare una sperimentazione che, a partire dalla valorizzazione della consolidata esperienza del Polo romagnolo, rafforzi, con investimenti adeguati, le politiche di integrazione per la rete bibliotecaria, potenzialmente estendibili in prospettiva anche ad altri istituti culturali, con l’obiettivo di ottimizzare i servizi di prossimità rivolti al cittadino e, in una logica di efficienza ed economicità, quelli di area vasta, anche puntando su una ulteriore apertura alle tecnologie informatiche e digitali, in sintonia con le scelte effettuate dall’Agenda digitale nazionale per la pubblica amministrazione alla quale appartiene la maggioranza delle biblioteche SBN”. “Si tratta di un percorso sfidante” proseguono i consiglieri PD ”ma necessario per la realizzazione di un sistema bibliotecario capace di rispondere alle esigenze della contemporaneità, garantendo con ancora più efficacia il fondamentale diritto alla conoscenza”.