Massimo Bulbi la sottoscrive: “Ci sono alcuni nodi che non si possono più rimandare e altri sorti con la pandemia”

 

Il Partito Democratico in Emilia-Romagna ha presentato una risoluzione alla Giunta per sollecitare alcuni nodi sul frontalierato.

“Un tema che riguarda tantissimi lavoratori italiani impiegati nella Repubblica di San Marino, circa un terzo della forza lavoro locale. La maggior parte di loro proviene dalla Provincia di Rimini, segue poi quella di Pesaro-Urbino e subito dopo quella di Forlì Cesena. Risiedono nella nostra provincia poco più di 7 lavoratori italiani su 100 impiegati a San Marino” richiama il consigliere regionale Massimo Bulbi, firmatario della risoluzione.

“Per loro, è urgente affrontare alcuni nodi che da troppo tempo sono irrisolti ma anche altri punti spinosi sorti con la pandemia. San Marino e la Romagna, infatti, sono comunità che si integrano una con l’altra da ogni punto di vista, lavorativo, familiare, economico: per questo bisogna lavorare al consolidamento dei rapporti ed alla tutela delle persone.

“Come Gruppo Pd in Regione, riteniamo che si debba riprendere il percorso di stesura di un Protocollo per la costituzione dell’Osservatorio permanente sul fenomeno del frontalierato, con il pieno coinvolgimento e la cooperazione delle istituzioni italiane e sammarinesi. A livello nazionale, bisogna sollecitare a ogni livello la ripresa del confronto per raggiungere accordi fra i due Stati necessari a risolvere le problematiche esistenti in campo lavorativo, fiscale e sociale. Un esempio su tutti è quello del riconoscimento della 104. In Italia siamo ancora in attesa dei decreti attuativi per il riparto dei 6 milioni di euro del Decreto Sostegni bis in favore dei lavoratori frontalieri dipendenti e atipici rimasti senza lavoro e senza copertura assistenziale. Si è arenata poi la proposta di legge per uno Statuto dei frontalieri, che al momento è stata solo presentata dai sindacati in commissione parlamentare e prevede l’inquadramento sul piano del diritto del lavoro e non meramente fiscale del frontaliere. In sostanza, stiamo parlando di pensioni, ammortizzatori sociali e tutele sanitarie e sociali, perciò di diritti che spettano a chi vive e lavora sia in Italia che a San Marino” sintetizza Bulbi richiamando il documento presentato in Regione.