Giuseppe Boschini, relatore della legge approvata in Assemblea legislativa.

“Oggi le parole legalità, rispetto delle regole, diritti e doveri sono state la nostra bandiera. Il Pd ha deciso di chiudere progressivamente i grandi campi nomadi e di passare a soluzioni abitative autofinanziate: alloggi nel mercato, case popolari in presenza di requisiti e piccole aree familiari. Noi vogliamo risolvere i problemi e creare legalità e sicurezza per l’intera comunità.”

E’ risoluta la relazione in Aula del consigliere PD Giuseppe Boschini ad illustrazione del progetto di legge ‘Norme per l’inclusione di rom e sinti’ ‘La legge approvata, sostenuto da PD e SEL, non è affatto ‘’buonista’ – rimarca Boschini Inclusione sociale per noi significa far rispettare le regole rispettando le diverse culture. La nostra legge prevede la chiusura dei grandi campi multifamiliari: questo vuol dire che ognuno è responsabile della propria area, paga le proprie bollette di cui è intestatario (salvo i casi di indigenza esattamente come per qualsiasi cittadino italiano. Se l’area è pubblica chi ne usufruisce ha un contratto nominativo col Comune in cui le condizioni di legalità, scolarità dei figli ecc sono conditio sine qua non per restare nell’area. Si favorisce dunque la creazione di micro aree per chi non vuole una piena stanzialità (es. chi esercita spettacoli itineranti) prevedendo al contempo specifici piani di inserimento per chi scegliere di vivere in abitazione. In generale dobbiamo sapere che parliamo di piccoli numeri: in Emilia-Romagna i rom e sinti censiti nelle aree sosta esistenti sono 2745, lo 0,06% della popolazione, meno della media italiana 0,25% Il 50% abita su aree di propria proprietà, l’80% delle quali ha meno di 30 abitanti, il 95,9% ha cittadinanza italiana. Quindi l’appello a cui ricorre spesso la Lega “o state alle nostre regole o ve ne andate” è solo pura propaganda: Andate dove? Non sono migranti, sono italiani. Invece bisogna creare le condizioni perché possano convivere, con la propria cultura, all’interno della società della nostra regione, adempiendo in pieno a tutti i propri doveri, oltre che godendo dei normali diritti di un cittadino: mandare a scuola i figli, pagare le proprie utenze, rispettare le leggi, lavorare. Obiettivi già in buona parte raggiunti nella nostra regione che non ha le situazioni drammatiche delle periferie di certe grandi città con decine di megacampi abusivi.  La proposta legislativa della Regione Emilia-Romagna affronta in modo molto serio e organico il problema, senza slogan e senza semplificazioni, dando attuazione alle nuove norme europee in materia di campi rom e sinti, facendo dell’Emilia-Romagna una delle legislazioni più avanzate in materia nel nostro Paese.”

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