È stato approvato oggi in Assemblea legislativa la legge “Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità”.

“La ciclabilità assume un ruolo rilevante nella pianificazione complessiva della mobilità e, in particolare, degli spostamenti quotidiani delle nostre città e dei nostri territori. Prova ne è l’ammontare di investimenti previsti dalla Regione, ben 25 milioni di euro da qui al 2020”. Con queste parole il relatore della legge, il consigliere regionale del PD Mirco Bagnari, ha spiegato in Aula il provvedimento che intende realizzare una piena integrazione delle modalità di trasporto nelle politiche di mobilità urbana. “In Emilia-Romagna la rete della mobilità ciclopedonale vede una percentuale di spostamenti doppia rispetto a quella nazionale: 10%, contro il 5% del dato italiano. – ha spiegato Bagnari – Partendo proprio da questa situazione a livelli di Paesi europei e dalla volontà di raggiungere obiettivi importanti, l’11 maggio 2015  è stato sottoscritto il protocollo per lo sviluppo della mobilità ciclopedonale tra la Regione e le principali associazioni di settore Fiab, Legambiente, Comitato Regionale Uisp, WWF oltre ad ANCI e UPI che prevedeva l’impegno della Regione di emanare una apposita legge regionale ciclabilità– prosegue Bagnari –  Oggi, quindi, segniamo una tappa importante di questo percorso caratterizzato da un confronto aperto, approfondito e di merito sia in udienza conoscitiva sia all’interno dell’assemblea legislativa e della commissione e che ha portato ad una serie di modifiche del testo originario. Grazie ad un emendamento recepito in commissione è stato inserito l’impegno a promuovere la ciclabilità urbana ed extraurbana, anche alimentata da energie rinnovabili. La realizzazione della Rete delle ciclovie regionali (RCR), inoltre, vede la confluenza delle politiche afferenti ai settori sanitario e prevenzione, territoriale, trasportistico e di mobilità, ambientale, rurale, sociale, turistico e ricreativo-sportivo. Quello della mobilità ciclabile, va ricordato, inoltre, è un settore che, sia sul fronte turistico sia su quello tecnico, può costituire un volano economico non trascurabile: in Italia ha un valore potenziale di 3,2 miliardi e sta crescendo ad un ritmo costante”.

“Tra gli obiettivi della legge: incentivare e favorire gli spostamenti quotidiani casa-scuola e casa-lavoro e quelli cicloturistici attraverso azioni e interventi infrastrutturali di nuova realizzazione, di recupero e di riqualificazione e di moderazione del traffico, con particolare attenzione alla continuità dei percorsi, anche in un’ottica di maggiore sicurezza dei ciclisti – aggiunge Bagnari spiegando la legge –  Si affronta il problema, davvero centrale, dei furti di biciclette, che costituiscono un deterrente per un loro utilizzo massivo negli spostamenti quotidiani. Sistemi di videosorveglianza, servizi agli utenti collocati in prossimità delle velostazioni e marcatura e registrazione sperimentali, sono le azioni che la norma vuole mettere in atto. Quindi è stata introdotta la sperimentazione dei registri per la marcatura come azione di contrasto ai furti, a cui la Regione darà supporto fornendo delle linee guida per far sì che ci sia un approccio unitario e omogeneo”.

“Abbiamo voluto dare una visione ampia e inclusiva della Rete delle Ciclovie Regionali, una rete che comprenderà ciclovie turistiche europee e nazionali, sarà collegata a piste ciclabili locali e potrà arricchirsi di nuovi percorsi. Verranno recuperati tratti spezzati, tracciati ferroviari dismessi e l’intenzione è quella di creare le condizioni per la maggiore fruizione in sicurezza anche degli argini dei fiumi e dei torrenti dando completezza ai percorsi e incentivando la mobilità anche su percorsi di media distanza”.

“L’Emilia-Romagna, per storia e tradizione, è una delle regioni italiane dove l’uso della bicicletta è più diffuso. Terra di grandi campioni e appassionati di ciclismo, da molti anni ci si è adoperati per incentivare il sistema della ciclabilità quale scelta strategica per far diminuire il traffico automobilistico e quindi i livelli di inquinamento cittadino. Oggi, con orgoglio, aggiungiamo un tassello importante. La legge sul Sistema regionale della ciclabilità”. A dirlo è il presidente del gruppo Pd in Regione, Stefano Caliandro, che aggiunge: “ci proponiamo obiettivi ambiziosi: incentivare e favorire gli spostamenti quotidiani casa-scuola e casa-lavoro, promuovere i percorsi cicloturistici attraverso azioni e interventi infrastrutturali di nuova realizzazione, di recupero e di riqualificazione dell’esistente, ovviamente prevedendo azioni di moderazione del traffico”.

Soddisfazione arriva anche da Manuela Rontini,  presidente della Commissione assembleare Territorio, ambiente, mobilità: “Dopo un lungo percorso di confronto e condivisione abbiamo approvato la prima legge sulla ciclabilità. In Emilia-Romagna non partiamo da zero: negli ultimi 15 anni la dotazione di piste ciclabili è più che triplicata. Le risorse messe a disposizione ci consentiranno di fare un passo in più, per una Regione amica delle due ruote. Nei bandi bisognerà dare priorità al finanziamento dei tratti di cucitura, chiedendo ai Comuni di occuparsi non solo della progettazione, ma anche della manutenzione delle piste ciclabili”.

“Questa legge è un altro tassello importante per costruire una mobilità davvero sostenibile, attenta all’ambiente, alla sicurezza e ai bisogni delle persone  – conclude Mirco Bagnari – Un primo importante e concreto passo nella direzione di un sistema dei trasporti a basso impatto ambientale”.