I consiglieri del gruppo PD in Regione hanno avuto un interessante confronto con UnionCamere per approfondire la situazione del post covid. Crisi senza precedenti, serve aggiornare la cassetta degli attrezzi per ripartire
L’emergenza Covid rischia di stravolgere anche una realtà solida come Emilia-Romagna. Ne sono consapevoli i consiglieri del gruppo del partito democratico in Regione protagonisti di una serie di confronti ‘aperti, il primo del quale si è svolto con Unioncamere
“Per reagire e orientarci verso nuove prospettive– ha spiegato la capogruppo del Partito Democratico in Regione Marcella Zappaterra – Crescita economica, coesione sociale e qualità della vita elevata si raggiungono se alla base ci sono obiettivi e i valori condivisi, come dimostra la storia del nostro territorio. E vogliamo percorrere questa strada, pur con strumenti nuovi, anche in questa che è certamente l’emergenza più grande del dopoguerra”.
Nell’incontro di approfondimento, da parte del Presidente Alberto Zambianchi , del Segretario Generale dell’Unione Claudio Pasini, e dello studioso Guido Caselli, sono stati presentati significanti indicatori sia del quadro generale che un focus sull’Emilia-Romagna.
Attualmente il calo del Pil a livello regionale è in linea con il pesante – 9 segnato a livello nazionale. Pesa il calo del manifatturiero e il crollo del turismo che in regione rappresenta il 12,6 del Pil. Ma il dato dell’emergenza sta tutto nello sprofondo rosso sul lavoro. Secondo i dati forniti da Unioncamere le ore autorizzate in Emilia-Romagna nel solo mese di aprile superano quelle concesse il tutto il 2019: 85,2 milioni (ovvero 1386% su tutto il 2019 rispetto all’816% a livello nazionale).
Le previsioni fotografano dunque un reale rischio di formazione di aree di vulnerabilità economica e sociale; dall’altro vi sono stime che rivelano come tale rischio possa essere drasticamente contenuto con azioni tempestive e mirate, come già sta avvenendo nella nostra regione
La ‘locomotiva economica’ ha dovuto rallentare pesantemente la sua corsa, ma non per questo perde il suo ruolo. Anzi, stima sempre Unioncamere ER, la ripresa dell’Emilia Romagna sarà decisiva per trainare quella nazionale, insieme a Lombardia e Veneto.
“Per questo – è stato il commento unanime dei consiglieri intervenuti – occorre saper orientare con ancora più efficacia le politiche e le risorse per dare un giusto sostegno alla ripresa negli asset decisivi sanità, digitale, nella transizione verso una economia e una società sostenibile, nell’occupazione, ma anche radicali cambiamenti nei comportamenti. Ridisegnando le politiche di conciliazione e del lavoro, i tempi di lavoro e di vita, rimettendo le donne al centro”.
“Arredare il tunnel – come ribadisce con una ormai famosa metafora Guido Caselli – per l’Emilia-Romagna non è una novità. Là fuori ci aspetta un mondo non ancora inventato, ma la dotazione di competenza, entusiasmo e coraggio è una componente che l’Emilia-Romagna si porta dietro dalla storia“.
Una carta da giocare anche in questa prospettiva.