Al centro del confronto di questa mattina in commissione scuola, formazione, cultura e sport la relazione annuale del direttore di Er.Go, l’azienda regionale per il diritto agli studi. «Rafforzare l’attrattività del sistema universitario regionale, a partire dai servizi per l’accoglienza e aumentare il numero degli studenti per dare a tutti l’opportunità di laurearsi è uno degli obiettivi delle politiche regionali – spiega la consigliera Francesca Marchetti –. È però necessario mantenere alto il livello della docenza, della ricerca e delle infrastrutture didattiche sostenendo in cofinanziamento politiche che devono partire dal governo nazionale».
I consiglieri in commissione hanno infatti posto l’attenzione sul rafforzamento del legame di Er.Go con le Università del territorio e gli studenti.
«Il sistema integrato regionale prevede proprio di favorire l’accesso agli studi – prosegue Marchetti –. Proprio per questo nel triennio 2015-2017 le borse di studio erogate sono state circa 57mila per circa 219 milioni di euro. Nell’anno accademico 2016-2017 sono stati assegnati 80,8 milioni di euro (81,3 milioni nel 2017-2018) suddivisi nei vari territori. Inoltre, la nostra Regione si classifica al primo posto per numero di studenti idonei ai benefici. Importanti sono stati anche gli interventi a sostegno dell’accoglienza e dell’offerta abitativa per i fuori sede, la Giunta regionale in questo ambito ha investito oltre 12 milioni di euro. Così come i servizi di orientamento al lavoro, sui quali la Regione ha trasferito ad Er.go risorse pari ad 1 milione di euro, proprio per favorire l’accesso al mondo del lavoro agli studenti degli ultimi anni di corso».
Un aspetto da non sottovalutare secondo la consigliera Marchetti è quello dell’inclusione. «Oltre a garantire la continuità e la regolarità delle borse di studio, dei prestiti, degli assegni formativi e dei contributi, sia per il merito che per le condizioni economiche, è importante monitorare il percorso di inclusione, per favorire la mobilità di tutti gli studenti, in collaborazione con il sistema del volontariato – conclude –. Sono infatti da valorizzare le esperienze dirette degli studenti volontari che sostengono altri colleghi di corso con disabilità, creando così una vera comunità studentesca».