Approvata oggi in Assemblea legislativa una risoluzione sulla gestione dei minori stranieri non accompagnati, prima firmataria la Consigliera regionale del PD Nadia Rossi.

“Questa Regione è sempre stata e sempre sarà un territorio accogliente e solidale – dichiara la Rossi – e proprio per questo abbiamo scritto questa risoluzione, per provare a migliorare ciò che ancora non funziona nel sistema dell’accoglienza.”

“Partiamo dal presupposto – prosegue la consigliera – che l’afflusso di migranti in Italia non deve essere più considerata e gestita come un’emergenza, come vorrebbe la minoranza, ma come un fenomeno strutturale. Sul fronte dei minori stranieri non accompagnati, in particolare, siamo preoccupati perché Regione e Comuni si trovano continuamente a dover gestire soluzioni emergenziali e non pianificate. Gli enti locali che hanno scelto di dare il loro contributo sono in difficoltà e noi abbiamo il dovere di sostenerli.”

“Concertazione, questo chiediamo. – spiega la Rossi – La gestione dei minori non accompagnati deve avvenire col coinvolgimento delle Regioni e delle comunità locali, rispettando le procedure e le reti di accoglienza già esistenti sui territori. É necessaria maggiore concertazione tra Regioni, Anci, Comuni e Ministero degli Interni, per costruire un piano di ridistribuzione equo, in cui tutti diano il proprio contributo. Ai Prefetti devono essere date indicazioni univoche per la gestione in emergenza dei minori, a partire dall’accertamento dell’età che deve essere fatto precedentemente all’arrivo sul territorio. Inoltre, tra gli impegni che chiediamo alla Giunta c’è quello di prevedere la possibilità di attivare progetti di affidamento famigliare, supportati da un adeguato sostegno economico e di servizi.”

“Capisco che ci siano fans di Donald Trump – commenta la consigliera- ma come ha detto il Presidente Obama «la risposta non può essere quella di circondarsi di muri e di respingere l’integrazione globale ma anzi far sì che quella integrazione sia la più condivisa possibile». Credo che dobbiamo ribadire i nostri valori, costruendo un modello di accoglienza che sappia da un lato aiutare nel modo migliore possibile chi ne ha bisogno e dall’altro evitare l’ingenerarsi di tensioni sociali e incomprensioni tra la comunità ospitante e i migranti ospitati.”