“170 squadre provenienti da tutto il mondo che si sono sfidate nei tornei di calcio, basket, pallavolo e tchoukball, oltre 4000 partecipanti di tutte le età e di ogni paese, decine di migliaia di presenze, band che hanno suonato dal vivo, convegni, decine di giornalisti accreditati. Tutto all’insegna dell’antirazzismo, dell’antisessismo e dei diritti sociali. Questi numeri raccontano bene cosa sono stati i Mondiali Antirazzisti organizzati dalla UISP Emilia-Romagna che si sono tenuti a Castelfranco Emilia lo scorso finesettimana”. Lo afferma il consigliere regionale PD Luca Sabattini, che sabato ha partecipato in prima persona ai Mondiali con la propria squadra.

“Sui campi di Bosco Albergati – prosegue Sabattini – si sono alternate squadre che rappresentano gruppi di tifosi, associazioni di volontariato, associazioni culturali, tutte realtà impegnate quotidianamente nella lotta al razzismo con progetti e iniziative. I Mondiali Antirazzisti sono noti come “il torneo sportivo meno competitivo del mondo”: basti pensare che non esistono arbitri e che tutti i giocatori si autoregolamentano da se. Scopo della manifestazione, infatti, non è vincere, ma celebrare almeno una volta all’anno i migliori valori dello sport: il rispetto, la lealtà e la fratellanza”.

“In questi anni i Mondiali hanno giustamente ottenuto riconoscimenti e plausi di ogni tipo, eppure a volte può esserci una nota stonata. E’ senz’altro il caso dell’articolo pubblicato oggi dal quotidiano Libero. Nell’articolo, dal titolo che non lascia spazio all’immaginazione “Paghiamo pure i mondiali dei profughi”, si attaccano lo spirito dei Mondiali e la Regione Emilia-Romagna, colpevole, secondo il quotidiano, di sperperare soldi in manifestazioni inutili e buoniste, mentre pochi km più in la lascia i terremotati “a crepare di caldo”. Forse a poco varrebbe ricordare a Libero quanto la Regione ha fatto in questi anni per le persone che hanno perso la casa con il sisma del 2012, ma può valere la pena ricordare che l’edizione dei Mondiali appena terminata è costata in tutto 180mila euro, che ogni squadra ha autofinanziato il proprio viaggio e la propria permanenza, che le persone che partecipano hanno dormito in tenda e che la Regione ha contribuito con soli 13mila euro all’iniziativa. Un’iniziativa – conclude Sabattini – arrivata alla diciannovesima edizione, nata e cresciuta in Emilia-Romagna, e di cui la nostra Regione può andare orgogliosa”.