Roberta Mori: “Ascoltiamo le associazioni di volontari che operano nelle carceri per valorizzare impegno, progettualità e umanità anche al tempo della pandemia”

 

La relazione annuale delle attività del Garante regionale per i detenuti Marcello Marighelli, svolta in Commissione Parità e Diritti delle persone, è sempre un’occasione preziosa per verificare le condizioni di vita, la tutela dei diritti fondamentali, le criticità che riguardano tutti coloro che sono privati della libertà personale.

“L’emergenza della pandemia si è sommata alle criticità già presenti nelle carceri e ha aggravato le condizioni di isolamento e disagio dei detenuti, rendendo ancora più difficile la funzione di rieducazione della pena che la Costituzione ci consegna. – sottolinea la consigliera regionale Pd Roberta Mori, intervenuta in commissione, ricordando come – le stesse drammatiche rivolte verificatesi in alcuni istituti e in particolare a Modena a marzo 2020, hanno evidenziato un’inadeguatezza strutturale e organizzativa che riforme e investimenti nazionali devono concorrere a superare al più presto”.

“Grazie ad uno sforzo enorme dell’Amministrazione penitenziaria e della Sanità regionale e allo straordinario impegno di accudimento del volontariato, il Garante ci rappresenta oggi una situazione gestibile, pur nella complessità di affollamenti e carenza di case protette di accoglienza per le madri detenute con i loro bambini. – commenta sinteticamente la consigliera – Di grande importanza è il progresso della campagna vaccinale con il completamento del primo ciclo di vaccinazioni in alcuni istituti e somministrazioni a buon punto anche dove, come a Reggio Emilia, si sono evidenziati recenti focolai di Covid ora sotto controllo”.

“Il Garante ha accolto con grande favore la proposta che abbiamo avanzato come Gruppo PD di sentire in audizione le associazioni di volontariato e i progetti di integrazione in corso, coinvolgendo anche le consigliere e i consiglieri regionali in visite nelle carceri emiliano-romagnole appena la situazione sanitaria lo consentirà, per conoscere e tenere alta l’attenzione su un mondo che è parte integrante del nostro sistema democratico di convivenza” rimarca in conclusione.