In Assemblea Legislativa Roberta Mori segnala la preoccupazione per disagi che hanno rischiato di non garantire il rispetto delle tempistiche previste: “Bene la rassicurazione dell’Assessore alla Sanità, vigileremo sempre per evitare inutili sofferenze alle donne”

 

Recentemente sono stati segnalati in Veneto, Umbria e altre regioni casi problematici e propri e veri calvari vissuti da donne in attesa di IVG. Un caso riguarda una coppia in attesa del certificato per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza, costretta a migrare dalle Marche all’Ausl Romagna di Rimini, dove però alla donna è stato chiesto di aspettare ancora, fino a quando, attraverso ecografie ripetute, non si sentisse con chiarezza il cuore del feto che batte per accertare l’assenza di un aborto spontaneo già in atto. Roberta Mori, consigliera regionale e coordinatrice delle Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna, ha portato il caso in Regione con un’interrogazione urgente discussa oggi, martedì 25 ottobre, in aula.

“La richiesta di un’ecografia ostetrica pretrattamento è consigliata, ma non considerata indispensabile, da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Quello che preoccupa è che le tempistiche per sottoporsi a ripetuti esami diagnostici possano incidere su quelle per procedere all’IVG, in particolare la farmacologica con pillola Ru486. – richiama Mori che sottolinea inoltre: “un altro aspetto da scongiurare è che alle donne che intraprendono questo percorso siano inflitte pressioni psicologiche inopportune e indebite sia sul piano della legge 194, sia sul piano della tutela della salute e della sicurezza delle donne e delle ragazze”.

Proprio per fugare ogni dubbio, a maggior ragione in Emilia-Romagna “dove è indubbio l’investimento della Regione per la salute procreativa e riproduttiva delle donne, per l’accesso delle donne a servizi consultoriali adeguati, per garantire l’esercizio del diritto sancito dalla legge 194/1978” la Consigliera ha chiesto alla Giunta una parola chiara. L’Assessore alla Sanità Raffaele Donini ha dichiarato in risposta che “in Emilia-Romagna l’attenzione e la presa in carico di chi intraprende questo percorso, l’accessibilità ai servizi e dunque l’esigibilità del diritto di scelta non vengono mai meno da parte del Servizio Sanitario regionale”. Non solo, “l’Assessore ha garantito che al momento in Emilia-Romagna non ci sono state evidenze di IVG farmacologiche non eseguite nei tempi previsti per interferenza di esami clinici ed ecografici” riporta la consigliera Pd.

Mori si è dichiarata soddisfatta della rassicurazione promettendo di vigilare. “La piena applicazione della 194 significa evitare sottovalutazioni e ritardi nella presa in carico di scelte delicate e dolorose, garantendo alle ragazze e alle donne sensibilità, efficienza e professionalità come il personale medico ha sempre assicurato. Come Democratiche saremo sempre per il rispetto dell’autodeterminazione e della dignità delle donne, per offrire loro sicurezza ed evitare inutili sofferenze nel già difficile percorso di una interruzione di gravidanza.”