“Anche noi uomini, per primi, abbiamo il dovere di denunciare episodi di violenza”
Lo sottolinea il presidente di Cia – Agricoltori Italiani che dà il via ad una campagna di sensibilizzazione ‘‘#noiuominiperprimi’’ per contrastare il fenomeno gravissimo che riguarda milioni di donne che subiscono maltrattamenti e abusi
Roberta Mori, presidente della Commissione regionale per la Parità e i Diritti delle Persone: “Investimenti regionali nella prevenzione e nella responsabilità, solo insieme, uomini e donne, supereremo la violenza di genere”
“Qualsiasi atto di violenza fondata sul genere che comporti, o abbia probabilità di comportare, sofferenze o danni fisici, sessuali o mentali per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia che si verifichi nella sfera pubblica che in quella privata” (così le Nazioni Unite definiscono la violenza contro le donne).
Parte dalla Cia – Confederazione Agricoltori Italiani Emilia Romagna e dagli uomini che ne fanno parte, la campagna di sensibilizzazione per contrastare un fenomeno gravissimo che riguarda milioni di donne che subiscono maltrattamenti e abusi, fino all’estrema violenza del femminicidio. Un’iniziativa lanciata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
La campagna ideata dalla Cia Emilia Romagna ha per titolo #noiuominiperprimi contro la violenza e vuole ribadire alcuni concetti base, semplici ma troppo spesso dimenticati. “La premessa – spiega Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna – è che uomo e donna sono uguali, e non ci deve essere discriminazione alcuna tra di essi. La figura femminile va esaltata per il suo ruolo chiave nella società, nella famiglia e nel luogo di lavoro, qualunque esso sia. La violenza è un problema di tutti e non vogliamo, né dobbiamo, lasciare sole le donne nell’affrontarla. Anche noi uomini abbiamo il dovere di denunciare episodi di violenza e abbiamo il compito, il dovere di educare i nostri figli al rispetto per tutti, insegnare loro a rifiutare la violenza contro chiunque, in particolare quella contro le donne”.
Roberta Mori, presidente della Commissione per la Parità e i Diritti delle Persone ha spiegato che “questa campagna di Cia, significativa anche perché proposta da un mondo che tende ad essere patriarcale nell’immaginario, si inserisce a pieno titolo in quell’alleanza tra istituzioni e società che stiamo alimentando in attuazione della Legge quadro regionale 6/2014 per la parità e contro le discriminazioni di genere. Grazie a politiche regionali trasversali ai settori e integrate, a bandi che sostengono progetti territoriali di formazione, educazione nelle scuole e sensibilizzazione culturale, la Regione investe in un’azione incisiva per la prevenzione della violenza di genere, giocando una carta vincente: pubblico e privato, uomini e donne, insieme e più consapevoli.” E, a proposito di responsabilità maschile, la presidente Mori mette l’accento sui centri LDV (Liberiamoci dalla violenza), cresciuti negli ultimi anni in Emilia-Romagna per offrire un trattamento psicologico e sociosanitario personalizzato agli autori di violenza.
“Faremo il punto su tutte le strategie di prevenzione e contrasto a livello regionale, nazionale ed europeo – conclude la presidente Mori – in occasione del Convegno internazionale dal titolo ‘La Democrazia è Donna’, che si terrà venerdì 23 novembre dalle 9.30 alle 18 nella Sala Fanti dell’Assemblea Legislativa a Bologna, un evento qualificato da ospiti provenienti da tutto il mondo, perché globale è la piaga della violenza e dei femminicidi così come la necessità di superare i gap ed affermare con forza il ruolo della donna nello sviluppo democratico.”