Il consigliere ha sottoscritto una risoluzione della maggioranza per migliorare la situazione negli istituti penitenziari della regione
“Il carcere non è la soluzione per ridurre le recidive”. Lo ha scandito, in Aula, il consigliere regionale Antonio Mumolo, durante la discussione che ha accompagnato l’approvazione di una risoluzione che ha sottoscritto, a prima firma di Federico Alessandro Amico (Er Coraggiosa), incentrata sulla situazione nelle carceri emiliano-romagnole e sulla necessità di interventi migliorativi.
“Dall’audizione, in commissione per la Parità e per i diritti delle persone, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive – ricostruisce Mumolo –, è emerso che, con la pandemia, il tema del sovraffollamento negli istituti di pena è diventato ancora più grave”.
Mumolo porta ad esempio, in particolare, il caso del carcere minorile del Pratello a Bologna. “Ho fatto visita, nelle settimane scorse, al carcere minorile – racconta Mumolo – e sembra si stia andando, anche in questa struttura, verso un aumento del numero dei ragazzi detenuti, con stanze che da due persone andranno a contenerne 3 o 4. Il quarto letto sarebbe addirittura invisibile dallo spioncino, come ho potuto appurare personalmente. Da 25 posti si vorrebbe passare a 50, accogliendo detenuti che provengono da altre regioni. Io mi auguro che ci sia un ripensamento rispetto alla capienza del carcere del Pratello”.
“Superato questo momento di emergenza – sottolinea il consigliere dem – si dovranno affrontare con decisione i problemi della detenzione negli 11 istituti dell’Emilia-Romagna, dando prima di tutto attuazione al principio di territorialità nell’esecuzione della pena. Il detenuto, infatti, dovrebbe scontare la pena nella regione di residenza, potendo così contare sui contatti e le visite da parte dei familiari e delle persone care. Anche il diritto alla difesa viene pesantemente ridimensionato dalla lontananza, sia per l’aggravio delle spese legali, determinate dalle trasferte degli avvocati, sia per la maggiore difficoltà di contatto tra detenuto e avvocati”.
“Con questa risoluzione – chiarisce il consigliere Mumolo – andiamo nel verso delineato dal Garante, impegnando la Giunta a farsi portavoce presso la Conferenza Stato-Regioni della situazione delle carceri in Emilia-Romagna”. La risoluzione – aggiunge – chiede anche il “superamento di modelli di gestione eccessivamente centralizzati”. Riguardo, invece, l’insediamento di un nuovo padiglione carcerario nella città di Ferrara – mette in chiaro Mumolo – “i problemi nelle carceri non si risolvono ampliandoli. Gli istituti penitenziari devono essere consoni ai contesti urbani e occorre una manutenzione straordinaria dei plessi e la conclusione di cantieri già in essere”.