Dichiarazione del consigliere regionale Antonio Mumolo sulla manovra di bilancio 2023 del Governo Meloni e sul taglio al fondo dei contributi affitto

 

“L’attuale formulazione della manovra di bilancio 2023 del governo, in discussione in Parlamento, ha tagliato il fondo dei contributi affitto. Una scelta scellerata considerando il periodo di crisi economica e sociale che il nostro paese sta vivendo. Il fondo si rivolge in particolare alla platea dei cosiddetti lavoratori poveri, ovvero quei lavoratori che, pur avendo un contratto e svolgendo un’attività lavorativa, a causa di reddito basso, non riescono a sostenere l’intero canone di locazione, che spesso supera il 50% del loro reddito famigliare.

Il contributo affitto e i fondi per la morosità incolpevole hanno costituito negli ultimi anni uno strumento utile per alleviare il disagio abitativo, impedendo o ritardando gli sfratti fino a consentire ai nuclei familiari in difficoltà di trovare un’altra sistemazione abitativa. Inoltre questo contributo ha concorso a calmierare i canoni, agevolando la contrattazione tra inquilini con basso reddito e proprietari e i contratti regolarmente registrati, circostanza che ha posto un freno al fenomeno dell’evasione fiscale.

Se viene a mancare il sostegno dello Stato per garantire il diritto alla casa ai meno abbienti sarà difficilissimo per le Regioni e i Comuni, se non impossibile, trovare le risorse necessarie per compensare il taglio del fondo, in un momento di totale assenza di misure nazionali di contrasto alla povertà. Per questo oggi ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale di sollecitare il Governo affinché la manovra venga modificata, inserendo e aumentando adeguatamente la dotazione finanziaria del fondo sociale per l’affitto e del fondo per la morosità incolpevole.

Se verrà approvata questa manovra senza il fondo affitti, il Governo Meloni dovrà prendersi la responsabilità di aver ulteriormente aggravato la situazione abitativa del Paese, alle prese con affitti insostenibili, rincari energetici, inflazione e ripresa delle esecuzioni degli sfratti. In questo contesto l’attuale livello degli affitti sul mercato privato della casa, senza aiuto pubblico, è per molte famiglie letteralmente insostenibile”.