In Regione una risoluzione per scongiurarne la chiusura dopo 43 anni di attività radiofonica

 

Un impegno concreto della Regione Emilia-Romagna nei confronti del Governo al fine di scongiurare la chiusura di Radio Radicale, che rischia dopo 43 anni di attività proprio per i tagli previsti dall’esecutivo giallo-verde. A sollecitarlo è la consigliera regionale Nadia Rossi in una risoluzione.

«Ho chiesto alla Regione di attivarsi presso il Governo Nazionale per consentire la prosecuzione della trasmissione radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari da parte di Radio Radicale mediante la proroga del vigente regime convenzionale con il Centro di produzione S.p.a. e il ripristino dei tagli effettuati dal Governo – spiega Rossi –. Radio Radicale è una storica emittente radiofonica e con lei rischiano il posto più di 100 persone, tra giornalisti e tecnici. Il loro lavoro garantisce l’integralità degli eventi istituzionali e politici trasmessi senza tagli o mediazione giornalistica e nessuna selezione, al fine di permettere agli ascoltatori di essere consapevoli dell’attività politica. Rappresenta una voce libera che svolge un servizio pubblico, una sorta di filo diretto con la politica che avvicina i cittadini alle istituzioni e rafforza la democrazia italiana. La documentazione conservata nell’archivio audio-video di Radio Radicale è inoltre un patrimonio della democrazia, che per ora sarà garantito fino a maggio 2019, non possiamo permettere che questo Governo cancelli una memoria storica e proibisca ai cittadini di seguire la vita politica del parlamento».