Carenza medici di base, Palma Costi: “Trovare soluzioni a Lama Mocogno e in tutta l’area del Frignano, situazione presto insostenibile”. La consigliera regionale dem ha presentato un’interrogazione in Regione sul problema dell’imminente azzeramento dei medici di base a Lama Mocogno e della carenza del servizio in tutti i Comune del Frignano
“Il grave problema della carenza dei medici di base sta creando disagi in diverse zone ed è ormai emergenziale a Lama Mocogno e in tutta l’area del Frignano. Per questo, ho presentato un’interrogazione in Regione per capire quali azioni, di concerto con l’Ausl, intende intraprendere per colmare il vuoto assistenziale che si prospetta sul territorio del Frignanese e garantire la dovuta assistenza ai cittadini dei comuni interessati”. Così la consigliera regionale Palma Costi che aggiunge: “E’ di questi giorni, infatti, la notizia che a Lama Mocogno, un comune di montagna in provincia di Modena, fino al 2020 erano presenti tre medici in convenzione ma, al termine del 2021, il territorio comunale rischia di rimanere completamente sguarnito”.
“Ad essere in condizioni precarie – sottolinea Costi -, sono anche gli altri comuni del Frignano, come Montecreto che, a breve, vedrà il pensionamento dell’unico medico di base che, inoltre, segue anche altri pazienti fuori dal comune, rendendo così ancora più difficoltosa la sua reperibilità. C’è poi il caso di Fanano che, a fine inverno, perderà un altro medico causa pensionamento e di Pievepelago che ha solo due medici di base che coprono, allo stesso tempo, i comuni di Riolunato e Fiumalbo. Il fattore pensionamento andrà ad incidere anche su Pavullo e gli altri comuni”.
“Come ha già sottolineato il sindaco di Lama Mocogno, Giovanni Battista Pasini – rimarca la consigliera dem – le soluzioni ‘tampone’ finora intraprese, come il servizio di guardia medica diurna attivato in questi mesi, sono caratterizzate da un notevole affanno per i continui avvicendamenti tra i medici reclutati. Così come anche la scelta di introdurre l’infermiere di comunità, pur essendo apprezzabile, non risolve il problema, in quanto può svolgere una funzione di supporto ai medici, ma non può in alcun modo sostituire il ruolo dei medici di medicina generale”.
“E’ evidente – scandisce la consigliera dem – che tale situazione sia intollerabile in quanto mette a rischio la salute delle persone proprio nel momento in cui l’assistenza territoriale dovrebbe essere rafforzata; in particolare, risulta ridotta in modo preoccupante quella continuità di cura che solo il ’medico di fiducia’ può assicurare”. “La presenza del medico di base è essenziale presidio della sanità pubblica e punto di riferimento per la popolazione, specialmente in aree come quelle appenniniche, caratterizzate da un’elevata presenza di cittadini in età avanzata, e la gravità della situazione presto diventerà insostenibile” avverte Costi.