Disabilità, Paruolo: “Giunta eviti che due over 65 siano allontanati dalla struttura che li ha accolti per oltre 20 anni”

 

“La giunta intervenga e consenta a due persone disabili, un uomo e una donna, esclusi al compimento dei 65 anni dalla struttura in cui erano ospitati, di continuare a rimanere nel centro diurno che frequentavano da oltre vent’anni.

Lo chiede il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Paruolo, in una interrogazione nella quale ricorda come, in aprile, sia stata approvata una risoluzione per consentire agli over 65 “di rimanere nella struttura in cui sono ospitati o di poter continuare a frequentare lo stesso centro diurno frequentato da tempo e dove hanno creato legami affettivi, consuetudini e amicizie”. Il documento chiedeva anche “di cambiare le prassi organizzative e i regolamenti comunali”.

Nell’interrogazione, Paruolo chiede alla Regione se abbia acquisito informazioni dal centro diurno “La Quercia” di Zola Predosa (Bologna) sull’esclusione delle due persone, provvedimento adottato da Asc InSieme senza alcuna comunicazione scritta, ma con una semplice telefonata e “sul processo decisionale che ha portato alla loro esclusione”. Uno dei due 65enni, tra l’altro, l’uomo, è fidanzato con una delle ospiti, quindi, nella struttura ha diversi legami affettivi, uno dei casi in cui la risoluzione approvata ad aprile chiede espressamente che gli ospiti non vengano trasferiti altrove.

Asc InSieme, ricorda l’atto ispettivo di Paruolo, è un ente pubblico per la gestione dei servizi alla persona dell’Unione Valli del Reno, Lavino e Samoggia.

Paruolo vuole poi sapere come la giunta procederà, alla luce della risoluzione, “per consentire a queste due persone di continuare a frequentare il centro diurno che il accoglie da decenni, così come hanno espressamente chiesto e, in modo tale, da tener conto del progetto personalizzato, interrompendo l’ingiustificabile prassi di spostarle in una struttura per anziani”. Chiede anche inoltre come l’esecutivo di Viale Aldo Moro “intenda verificare che non accadano altri casi analoghi”.

Per il consigliere dem, infine, è importante “dare compimento alla risoluzione da poco approvata e chiedere con forza la piena applicazione del principio del progetto personalizzato, eliminando l’approccio burocratico che si attarda in vecchie pratiche e impedisce di continuare a frequentare lo stesso centro diurno al compimento del 65esimo anno di età”.

 

La storia dei due 65enni:

Sergio Degli Esposti: affetto da disabilità fin dai primi anni di vita è ipovedente, ha un ritardo mentale definito di grado medio-severo e qualche difficoltà motoria. Inserito presso il centro diurno “La Quercia” dal 2001, ha instaurato rapporti di grande amicizia con gli educatori e gli altri frequentatori del centro ed è, come affermato dagli educatori, il “perfetto fruitore delle opportunità offerte dal centro in materia di attività pratiche e cognitive”. È, inoltre, fidanzato con Rita, anche lei ospite del centro diurno, che ricambia con entusiasmo l’affetto di Sergio.

Silvana Marata: anche lei inserita da oltre vent’anni presso il centro diurno “La Quercia” di Zola Predosa e anche lei esclusa dalla struttura al compimento dei 65 anni, attraverso una telefonata alla sorella. A detta dei familiari, Silvana è diventata irrequieta, ansiosa e piena di manie ossessive, come non era mai stata e si è dovuto ricorrere alle cure di uno specialista. Chiede spesso degli amici del centro ed è convinta di poter ritornare. Guarda i video delle commedie recitate durante le festività con nostalgia; nel corso di alcune telefonate al centro, parlando con gli operatori, si è commossa e si è messa a piangere silenziosamente.