Paruolo presenta insieme alla collega di maggioranza Bondavalli una interrogazione alla Giunta sui tempi necessari per il ritorno dei guariti dal covid alla pratica sportiva

 

Con il protocollo “Return to play” varato dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, per la ripresa dell’attività sportiva dei guariti dal covid, è prevista una significativa riduzione rispetto a prima degli accertamenti sanitari necessari. I tempi di attesa per effettuare la visita medica per gli atleti agonisti non professionisti sono stati ridotti da 30 a 7 giorni, mentre per gli atleti non agonisti basta la visita di idoneità sportiva non agonistica in corso di validità.

“Una valida misura, che però perde un po’ di significato considerato che, da un lato le visite sono a pagamento e molte famiglie hanno notevoli difficoltà a permettersele, e dall’altro che le tempistiche per ottenere la visita sportiva risultano molto dilatate nei fatti. – spiegano i consiglieri regionali Giuseppe Paruolo (Pd) e Stefania Bondavalli (gruppo Bonaccini Presidente), che aggiungono – Per questo motivo, con una interrogazione scritta a quattro mani a prima firma Paruolo e seconda firma Bondavalli, ci siamo rivolti alla Giunta regionale, consapevoli che il ritorno alla pratica sportiva in tempi celeri sia importantissimo per il benessere psico-fisico delle persone, in particolare di giovani sportivi”.

“L’interrogazione si articola in due quesiti. – riportano i consiglieri Paruolo e Bondavalli – Il primo, se si ritenga necessario prevedere un piano straordinario per l’aumento delle prestazioni di visite sportive connesse al Return to play e al rinnovo di certificati di idoneità alla pratica sportiva temporalmente scaduti presso centri AUSL con modalità di prenotazione agili, in modo tale da garantire agli atleti e alle atlete un rapido rientro all’attività sportiva. Il secondo se in un piano straordinario del genere non si possa dare priorità a bambini e adolescenti, per limitare al massimo fenomeni di abbandono dell’attività sportiva, già accresciuti durante la pandemia”.