Approvata, senza nessun voto contrario, la risoluzione del Partito Democratico a prima firma della consigliera Francesca Marchetti

 

Un patto educativo di comunità per rispondere ai nuovi bisogni dei bambini e degli adolescenti. È quanto ha chiesto in una risoluzione in Regione Emilia-Romagna la consigliera Francesca Marchetti, per mettere al centro l’importanza di una nuova alleanza della rete educante per le ragazze e i ragazzi emiliano-romagnoli, viste anche i nuovi bisogni e le nuove fragilità emerse con la pandemia.

“I cambiamenti in atto nelle giovani generazioni e le diverse forme di disagio che si sono manifestate soprattutto dopo la pandemia richiedono risposte nuove, efficaci, preventive. Per questo ritengo necessario promuovere una riflessione della rete educante regionale, per realizzare un nuovo patto socioeducativo di comunità – spiega Marchetti a margine della seduta del consiglio regionale –. La sfida dei prossimi mesi sarà proprio quella di rafforzare e ridefinire una alleanza educativa per rilanciare la costruzione di una comunità educante territoriale, chiamando alla partecipazione Enti locali, l’Ufficio scolastico regionale, la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, le Prefetture, le forze dell’ordine, le famiglie, il mondo del volontariato, del Terzo settore, le associazioni sportive e culturali, la rete dei servizi territoriali, le diocesi che rappresentano un modello virtuoso d’azione, per definire interventi mirati per dare risposte ai nuovi bisogni di adolescenti”.

Consapevole dell’impegno costante della Regione Emilia-Romagna con diverse programmazioni a sostegno dei giovani e al contrasto di fenomeni legati al disagio, al ritiro sociale, al bullismo e cyberbullismo per la consigliera Marchetti: “risulta tuttavia necessaria una nuova riflessione su queste tematiche che, soltanto attraverso una forte alleanza territoriale può consentire la costruzione delle migliori risposte possibili. È necessario, inoltre, sollecitare un’azione capillare di sensibilizzazione, informazione, comunicazione e orientamento rivolta ai genitori, ai docenti, agli educatori e agli stessi ragazzi e ragazze per fornire loro strumenti e rafforzare l’importanza del benessere psicofisico come centrale nelle nostre politiche, accompagnando la formazione delle figure educative nella capacità di riconoscere tempestivamente ogni segnale di disagio. La principale sfida che emerge oggi consiste nel riuscire a integrare in modo efficace l’esigenza di una governance strategica con il potenziale presente sui territori, creando rapporti di collaborazione per attuare interventi concreti a favore dei nostri ragazzi e rafforzando la filiera tra servizi territoriali, scuole, spazi di aggregazione, associazioni, realtà sportive e oratori, perché è evidente che di fronte all’emergere di nuove criticità risulta necessario un nuovo co-progettazione delle risposte”.

Il rapporto tra Regione e tutti i soggetti dei territori diventa quindi imprescindibile e la dem sottolinea: “Proprio un proverbio africano dice che “il campo che si coltiva a più mani dà buoni frutti”, per questo dobbiamo rafforzare il coordinamento del processo attraverso una cabina di regia, supportata da una mappatura dei bisogni emergenti, al fine di elaborare insieme risposte efficaci e innovative per le bambine, i bambini e gli adolescenti valutando anche la supervisione di un gruppo scientifico dell’Università”.