La dichiarazione di Paolo Calvano
È la lotta al bracconaggio ittico nelle acque interne il punto focale della nuova legge regionale approvata oggi in Assemblea Legislativa con il voto favorevole di Pd, SI, Lega Nord, FdI-An, FI e l’astensione di M5S. La legge va a semplificare e alleggerire le norme in materia di tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne, il cui processo di razionalizzazione era già iniziato con l’approvazione della l.r. 13/2015 sul riordino istituzionale.
Al centro della nuova legge, che va ad integrare quella di riferimento del settore, ovvero la n. 11/2012, c’è il contrasto al bracconaggio ittico; un fenomeno dilagante lungo l’asse del Po e che nel Ferrarese sta assumendo dimensioni sempre più pericolose. Considerato che si tratta di gruppi spesso organizzati e particolarmente aggressivi, ora risultano notevolmente inasprite le sanzioni, sia dal punto di vista pecuniario, sia prevedendo la confisca e il sequestro del pescato, dei natanti e anche dei veicoli utilizzati per trasportare il pesce ottenuto abusivamente, fino al sequestro della licenza di pesca. Modificati e resi ancora più stringenti anche alcuni divieti, a partire dal divieto di gettare e salpare le reti e di trasportare pesce dal tramonto all’alba.
Alla legge seguiranno in tempi stretti un regolamento di attuazione a cura della Giunta regionale e la redazione del Piano ittico regionale oltre ad altri più specifici come il Piano di gestione dell’anguilla.
«Con questa legge abbiamo dimostrato che ci possiamo togliere le casacche dei partiti nel momento in cui condividiamo la volontà di affrontare un problema e trovarvi soluzioni condivise. – è intervenuto nel dibattito Paolo Calvano, consigliere Pd – Oltre all’importante divieto di pesca con la rete dal tramonto all’alba senza adeguata documentazione giustificativa, con gli emendamenti che abbiamo condiviso è stato introdotto il divieto di pesca nei canali posti in asciutta e nelle aree golenali allagate». «Avevamo la necessità di colpire chi minaccia gli equilibri ambientali del nostro territorio e tutelare i professionisti che creano reddito e vivono grazie all’attività di pesca nelle acque interne. – ha proseguito Calvano – Il confronto portato avanti dai gruppi di maggioranza e di opposizione, con il supporto delle associazioni piscatorie, dei funzionari dell’assessorato e di coloro che sono preposti al controllo e alla vigilanza sul territorio, ha portato a formulazioni migliorative rispetto al progetto di legge inizialmente presentato.»