Assemblea legislativa approva Piano contro la violenza di genere emendato dalla maggioranza. Consigliera Mori: “Situazione aggravata da pandemia, rafforziamo la formazione di genere e il ruolo dei centri antiviolenza e per uomini maltrattanti”
Con il voto favorevole dell’Assemblea regionale, è stato approvato, oggi, il nuovo Piano triennale contro la violenza di genere, il secondo programma di interventi che l’Emilia-Romagna adotta in attuazione della legge quadro per la parità n.6 del 2014. Il Piano è finanziato per quest’anno con risorse nazionali per 2,6 milioni di euro a cui si aggiungono 2,1 milioni di euro di risorse regionali per il biennio 2020-2021.
“Risorse che in sede di discussione di bilancio valuteremo se aumentare in considerazione degli obiettivi da raggiungere”, puntualizza la consigliera dem Roberta Mori. La consigliera, prima firmataria degli emendamenti al Piano sottoscritti e approvati in Aula dalla maggioranza, spiega l’impianto di un provvedimento che “dà continuità e sostegno strutturale agli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, aggravata dalla pandemia”. Gli stessi emendamenti presentati vanno nella direzione di consolidare, innovare e monitorare nel tempo tutti gli interventi del Piano, in modo che gli obiettivi si traducano in realtà. Così, ad esempio, il potenziamento all’interno del Piano dei centri pubblici e privati per gli uomini maltrattanti fa uscire queste strutture dalla fase della sperimentazione: “D’ora in poi – spiega Mori –, gli autori di violenza saranno inseriti in percorsi psicologici dai requisiti uniformi e condivisi con il coordinamento regionale dei centri e dell’intera rete antiviolenza. Ciò mentre viene rafforzato il ruolo culturale e formativo degli stessi centri antiviolenza”.
Gli emendamenti di Mori intervengono in un Piano che tiene conto dell’aumento delle violenze e dei femminicidi in Italia (ad oggi sono 86 dall’inizio dell’anno) e dell’aggravarsi della condizione di isolamento di molte donne, esasperata sia dall’emergenza sanitaria che da peculiari contesti di arretratezza culturale. Vicende tragiche come quella di Saman Abbas a Novellara – sottolinea la consigliera – “investono le responsabilità di tutti”. “Per questo – illustra –, abbiamo voluto rafforzare i percorsi di professionalizzazione nella mediazione interculturale, con la conseguente iscrizione di queste figure in albi o registri. Mediatori interculturali e competenze multidisciplinari che consolidino buone prassi sui territori. I Comuni e i servizi sociosanitari devono poter intercettare e intervenire su situazioni di matrimoni forzati e segregazione”.
Gli emendamenti del Pd riguardano anche il ruolo chiave dell’Osservatorio sulle violenze di genere. “Il salto di qualità che vogliamo sarà determinato proprio dalla capacità di valutare gli interventi e, per questo – sottolinea Mori –, prevediamo un potenziamento del monitoraggio sia delle criticità che della presa in carico, con una lettura dei dati precisa che comprenderà le discriminazioni sul lavoro”.
“Il nuovo Piano triennale – evidenzia poi la consigliera – integra, con misure innovative di prevenzione, formazione di genere e protezione, un’azione regionale che ha già assunto l’obiettivo strategico di superare i gap che vanno a scapito del protagonismo e della partecipazione delle donne; a maggior ragione oggi, a fronte di una crisi socioeconomica che ne ha ulteriormente penalizzato il lavoro, la dignità, la sicurezza e l’autonomia”. La consigliera dem ha, infatti, ricordato in Aula che la violenza è solo la punta dell’iceberg, nutrita da disuguaglianze e discriminazioni quotidiane. “Tutto concorrerà a generare opportunità e a prevenire la violenza – ha sottolineato Mori -: la formazione, il consolidamento delle buone prassi, la sensibilizzazione al tema fin dalla scuola, le misure di sostegno all’autonomia economica e al lavoro e i criteri premiali che introduciamo nei bandi per il sostegno allo sport di base”.