Il commento di Roberta Mori
“A Reggio Emilia sono stati finanziati con 168.000 euro i progetti presentati dalle comunità e associazioni locali: ritengo questo un primo esito molto positivo del Piano regionale, che rappresenta la volontà di lavorare insieme ai territori per prevenire e contrastare la violenza sulle donne.” Così la presidente della Commissione per la parità regionale, Roberta Mori, commenta l’esito del bando presentato in vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere.
“Ringrazio l’assessora Emma Petitti dell’impegno sull’attuazione della legge quadro 6/2014 per la parità e anche per la scelta di finanziare tutti i progetti coerenti con gli obiettivi del bando, perché abbiamo bisogno di interventi antidiscriminatori su tutto il territorio regionale.”
“Quanto ai numeri forniti dai Centri che assistono le donne in Emilia-Romagna – prosegue la consigliera reggiana – ci aggiornano su una violenza drammatica che mantiene il suo carattere strutturale e sociale.”
“Dietro questi numeri – sottolinea – ci sono donne e minori che devono trovare una risposta sempre più concreta ed efficace, in termini di tutela, sicurezza, percorsi di autonomia e sostegno psicologico e la Regione la sta dando, attuando la legge quadro 6/2014 con un Piano antiviolenza operativo sui territori, che consolida l’azione in rete dei servizi e mette in campo per la prima volta una massiccia prevenzione.”
“Ringraziamo infine la Ministra Boschi per l’impegno mantenuto sui finanziamenti statali ai Centri antiviolenza e alle Case Rifugio – conclude Roberta Mori – che vede assegnare all’Emilia-Romagna oltre 1 milione e mezzo di euro (la cifra più alta dopo la Lombardia), frutto del lavoro svolto con spirito di collaborazione in questi anni dalla Regione, dai Centri e dalle associazioni e che ci è di sprone per fare sempre meglio, sino a superare questa piaga sociale indegna di una comunità civile.”
I dati sulla violenza aggiornati al 31 ottobre 2016
Le donne accolte nei 13 centri antiviolenza del Coordinamento regionale dal 1 gennaio al 31 ottobre 2016 sono in totale 2930. Di queste, 2.739 hanno subito in modo diretto violenza (93,5%).
Quelle che si sono recate per la prima volta a un centro antiviolenza sono 2094, pari al 76,3% di tutte coloro che si sono rivolte ai Centri. Di queste, 751 sono di provenienza straniera (36,4%). Le madri sono 1517, pari al 77,4%. I figli che subiscono violenza sono pari al 55,2% (1440).
Nel corso del 2016, il 65,2% delle donne (1365) ha subito violenze fisiche; il 43,2% ha subito violenze economiche (905); il 13,9% ha subito violenze sessuali (291); il 92,6% ha subito violenze psicologiche (1940).
Le donne ospitate nella case rifugio al 31 ottobre scorso sono state complessivamente 192, i figli/e 191. Le notti di ospitalità di donne e figli/e sono state complessivamente 35.550, in media 92,8 giorni di ospitalità per donna e figli/e, in leggera diminuzione rispetto al 2015, anno in cui la media di notti è stata pari a 113,6 giorni.