L’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato in aula il piano sangue e plasma per il triennio 2017-19. Il programma si pone l’obiettivo di continuare a garantire l’autosufficienza regionale. I consiglieri regionali PD hanno espresso soddisfazione a partire dal capogruppo Stefano Caliandro.
“La nostra Regione è da sempre capace di garantire e addirittura di fornire unità di sangue anche alle regioni che più ne hanno bisogno – dice –. Vogliamo quindi continuare a garantire l’autosufficienza regionale di sangue, di emocomponenti e di plasmaderivati per le strutture sanitarie pubbliche e private”.
Tre gli aspetti chiave. Sicurezza, appropriatezza e informatizzazione. “Vogliamo standardizzare ulteriormente le procedure trasfusionali per assicurare il donatore e il paziente. Per questo saranno adottate innovazioni scientifiche e tecnologiche in materia di medicina trasfusionale e verranno organizzati piani di formazione e di aggiornamento per gli operatori sanitari e per l’associazionismo – prosegue –. Verrà sviluppata la rete informatica regionale del “sistema sangue” per garantire un elevato livello di sicurezza informatica e la tracciabilità su tutto il territorio delle modalità di assegnazione e trasfusione”.
Il Piano prevede una progressiva “centralizzazione” delle attività di controllo e lavorazione delle unità di sangue raccolte nelle due sedi di Bologna e di Cesena-Pievesestina. Inoltre un ruolo chiave è quello del volontariato. “Anche grazie al prezioso contributo del volontariato si è resa possibile la realizzazione di questo piano – conclude -. L’associazionismo ha promosso la cultura della prevenzione e della socialità, facendo della donazione un gesto di solidarietà. Per questo, il Piano punta a rafforzare ancora di più il rapporto con le associazioni e le federazioni dei donatori, che in Emilia-Romagna rappresentano una realtà diffusa e consolidata da anni, sono infatti 137.972 i donatori di sangue. Nel 2016, 16.634 persone hanno donato per la prima volta (+14 % rispetto all’anno precedente). Il numero maggiore di nuovi donatori si è registrato nella fascia di età tra i 18 e i 25 anni (5.524 persone). E questo ci fa ben sperare per il futuro”.