Insetto Popilla japonica, Ferace: “Prevenire la sua diffusione in Emilia-Romagna e pubblicizzare la app di monitoraggio”
Impedire e prevenire la diffusione del ‘Popilla japonica’, un insetto particolarmente dannoso che distrugge, per prima cosa, i manti erbosi dei campi sportivi, in particolare quelli di calcio. Lo chiede, alla Giunta dell’Emilia-Romagna, con un’interrogazione, il consigliere regionale, Pasquale Gerace. “Questo coleottero è molto vorace e non ha predatori naturali. – spiega Gerace – È in grado di colpire tutte le specie vegetali, dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo”.
“È necessario, perciò – sottolinea il consigliere – agire con interventi di prevenzione puntuali, soprattutto tenuto conto che l’Emilia-Romagna, e soprattutto Parma e Piacenza, sono confinanti con le regioni in cui l’infestazione è già avvenuta: Piemonte e Lombardia”. Il ‘Popillia japonica’ è un insetto originario del Giappone che, in America, dove è presente in modo diffuso, provoca ogni anno perdite per circa 460 milioni di dollari. Per contrastare l’ingresso e la diffusione dell’insetto, il Servizio Fitosanitario dell’Emilia-Romagna sta attuando un piano di monitoraggio. Il consigliere Gerace chiede alla Giunta “quali sono i risultati, anche parziali, del monitoraggio per individuare il ‘Popillia japonica’ e gli altri organismi storicamente non presenti nei nostri ambienti” e “se ritenga opportuno ampliare la sensibilizzazione e informazione anche alla collettività, alle società che gestiscono gli impianti sportivi e alle amministrazioni pubbliche locali”, dal momento che il coleottero “non si limita a danneggiare le colture agricole, ma riguarda anche le aree verdi comunali, gli orti, i giardini dei privati e campi sportivi”.
In più, è stata sviluppata dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), su richiesta del Servizio Fitosanitario Centrale, un’apposita App, per creare sul territorio una rete di sentinelle per tutelare la salute delle piante e ridurre il rischio di diffusione di nuovi organismi storicamente non presenti nei nostri ambienti, come la cimice asiatica, il punteruolo rosso delle palme, il batterio Xylella fastidiosa e la vespa del castagno. Il funzionamento dell’App è molto semplice: il cittadino che si accorge della presenza di un insetto ‘sospetto’ può fotografarlo con il telefono e inviare l’immagine ai Servizi fitosanitari. Il consigliere Gerace chiede, alla Giunta regionale, di pubblicizzare l’App – “che può dare un notevole supporto all’attività di controllo e monitoraggio svolte dai servizi e consorzi regionali”.