La povertà minorile al centro della seduta congiunta delle Commissioni Scuola, Politiche per la Salute e Parità presieduta da Francesca Marchetti, Federico Amico e Ottavia Soncini. Durante l’udienza i consiglieri si sono confrontati sull’informativa della Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini, e hanno approfondito l’audizione di Ilenia Malavasi in qualità di rappresentante A.N.C.I. Emilia-Romagna in merito al report sulla povertà minorile
“La presentazione del report sulla situazione della povertà minorile in Emilia-Romagna, ci ha consegnato un quadro conoscitivo importante per orientare la riflessione e le risposte da mettere in campo nell’ambito delle politiche di contrasto alla povertà dell’infanzia e dell’adolescenza – ha detto la Presidente Francesca Marchetti – Questa emergenza acuisce situazioni pregresse di fragilità, creando nuovi bisogni soprattutto per coloro che vivono uno svantaggio economico, educativo e socio-relazionale. Come ci ha ricordato la Garante dell’infanzia la povertà di cui soffrono i minori non è solo economica ma anche educativa, ed essendo una collegata all’altra è necessario potenziare interventi in un’ottica integrata sulla dimensione sociale, scolastica e di comunità. In questo quadro è evidente come il rafforzamento dell’accessibilità ai servizi per minori e la sinergia tra le agenzie educative diventino strumenti di lavoro fondamentali, da ridefinire alla luce dei nuovi bisogni insieme alle comunità territoriali. Oggi abbiamo uno strumento di lavoro importante per prenderci cura del futuro dei nostri ragazzi a partire dal presente, rafforzando la centralità dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che da sempre è nel Dna di questa Regione”.
“I dati sono preziosi quando si parla di diseguaglianze. – ha affermato il Presidente Federico Amico – L’informativa sulla povertà minorile che ci è stata presentata oggi risulta centrale per definire le politiche regionali e per leggere le prossime evoluzioni. Certamente avremo bisogno anche di un approfondimento di genere, non solo per le classi delle scuole secondarie, come vorremmo lo stesso approccio anche relativo alle famiglie che attingono a misure di sostegno al reddito. Se, come giustamente sottolinea la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, le risposte devono essere personalizzate e devono riguardare risorse non soltanto economiche, non possiamo pensare che i riscontri frutto del dialogo tra istituzioni e terzo settore, si conformino al solo orientamento maschile. Infine, i dati sugli investimenti economici rivolti ai minori stranieri, sono lì a ricordarci che la riforma della legge sulla cittadinanza è una urgenza reale che tocchiamo con mano quotidianamente”.
Per la Presidente della Commissione Sanità Ottavia Soncini: “L’accessibilità ai servizi per minori e una scuola inclusiva e di qualità diventano strumenti fondamentali per contrastare la povertà minorile. La scuola come luogo di apprendimento ma anche di relazione. Essere una Regione per bimbi significa realizzare i diritti di bambini e adolescenti partendo dal territorio urbano e costruendo sempre più opportunità per tutti in una comunità educante che investe sulle reti sociali e culturali, sui servizi e sulle relazioni”.