Francesca Maletti: “Prorogare le Usca dopo il 2021. Si sono rivelate un servizio di sanità territoriale molto importante da mantenere”
La fine delle attività delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, programmata per il 31 dicembre desta preoccupazione e allarme anche in Emilia-Romagna.
“Le Usca, nate e utilizzate nel periodo Covid per garantire assistenza al domicilio dei pazienti non ospedalizzati, sono un’esperienza che non possiamo permetterci di abbandonare. – dichiara la Consigliera regionale e Vicepresidente della Commissione Sanità regionale Francesca Maletti – Hanno infatti funzionato bene e integrano l’offerta di servizi sanitari e assistenziali per i cittadini. Una volta passata la terribile emergenza, possiamo immaginare di rivederne le modalità di attivazione e intervento, ma non di eliminarle completamente. Certamente il tema dei costi del servizio va affrontato, ma l’auspicio del Partito Democratico a ogni livello è quello che nella legge di Bilancio le Usca trovino il giusto spazio”.
“La medicina al domicilio dei pazienti va rafforzata con personale e procedure adeguate. Il sistema deve tendere a garantire quanto più possibile un’alternativa all’ospedalizzazione che è un costo per i bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere, ma è soprattutto un disagio per i pazienti e i propri cari e va pertanto limitato ai casi di necessità. Per questo motivo, in Emilia-Romagna ci auguriamo che il Ministero della Salute e il Governo accolgano un appello che va nella direzione di colmare un vuoto. Quello delle Usca è un pezzo di sanità territoriale che mancava e di cui non possiamo più fare a meno”.