L’Assessore Donini risponde all’interrogazione del Pd a prima firma di Roberta Mori e sottoscritta anche dai colleghi Matteo Daffadà, Palma Costi, Andrea Costa e Ottavia Soncini. Confermato l’impegno per riaprire i punti nascita in montagna chiusi nel 2017. I consiglieri dem si dichiarano “Soddisfatti perché la Giunta considera prioritario l’investimento sui punti nascita, sui servizi e sui percorsi materno-infantili. Vigileremo per un percorso condiviso e rapido, Covid permettendo”
Il Programma di mandato della Giunta Bonaccini per l’XI legislatura reca nero su bianco la ‘riapertura dei Punti nascita in montagna: per garantire un’assistenza alla nascita di qualità e in sicurezza nei luoghi collocati in zone montane predisporremo un protocollo operativo sperimentale da condividere con il Ministero della Salute’. Nell’interrogazione alla Giunta, presentata oggi in Commissione Politiche per la salute dalla consigliera PD Roberta Mori e firmata anche dai colleghi reggiani Andrea Costa e Ottavia Soncini, dalla modenese Palma Costi e dal parmense Matteo Daffadà, si chiedevano però i tempi e soprattutto i modi della riattivazione di questi “presìdi di prossimità essenziali al benessere delle persone, allo sviluppo demografico e sociale di zone già soggette a potenziale abbandono”.
“L’Assessore alla Sanità ha rimarcato come l’emergenza pandemica assorba ancora, purtroppo, le energie e le risorse disponibili, né potrebbe essere altrimenti – riferiscono i consiglieri – ma ciò che conta è che la riapertura dei Punti nascita resti un obiettivo prioritario della Regione sul quale ci misureremo. E su questo le parole di Donini ci soddisfano”.
Donini ha ricordato che la riapertura di Alto Reno Terme (Bo), Pavullo nel Frignano (Mo), Castelnovo ne’ Monti (Re) e Borgo Val di Taro (Pr), chiusi nel 2017, era tra le azioni prioritarie e già intraprese prima che scoppiasse la pandemia, tanto che si stava predisponendo un protocollo operativo sperimentale con il coinvolgimento dei territori. L’Assessore ha assicurato che il prima possibile, “appena l’epidemia e le sue ripercussioni ci daranno respiro”, la Giunta riprenderà in mano sia la sperimentazione per garantire l’apertura in una massima sicurezza, sia la revisione dei parametri nazionali in sede di Conferenza Stato-Regioni.
“È importante che l’Assessore abbia rimarcato anche la necessità e urgenza di un percorso sicuro, assistito e protetto per le partorienti, nascituri e operatori sanitari in tutti i territori dell’Emilia-Romagna, compresi i servizi per sostenere la genitorialità nell’ambito di un potenziamento delle reti ospedaliere e socio-sanitarie. Saremo vigili sul percorso della Sanità e della Giunta regionali in materia, puntando a una riattivazione del percorso verso la riapertura dei Punti nascita già a partire dal prossimo autunno, perché i nostri territori e le Comunità se lo aspettano e perché questa misura serve a migliorare la qualità sanitaria complessiva. Inoltre, spesso l’Emilia-Romagna è laboratorio, in campo sanitario, per misure nazionali e vorremmo lo fosse in particolare per rivedere i parametri di sicurezza che hanno portato a chiudere Servizi così essenziali in tante località del Paese”.