Francesca Marchetti: “Terza dose al personale scolastico: la Regione Emilia-Romagna si faccia portatrice a livello nazionale di azioni incisive volte a tutelare la salute del personale scolastico e degli studenti”

 

Quali siano le indicazioni ministeriali in merito alla terza dose per insegnanti, personale educativo e scolastico e se la Regione Emilia-Romagna ha intenzione di farsi portatrice a livello nazionale di incisive azioni a tutela della salute di operatori scolastici e studenti, sono le domande che la consigliera regionale Francesca Marchetti ha posto durante il question time in aula di questa mattina, che la Regione e l’assessorato alle politiche per la salute ha accolto confermando la volontà di portare a livello nazionale nelle sedi opportune la richiesta di inserire il personale della scuola fra le categorie ad alta priorità per la somministrazione delle terza dose.

“L’attenzione verso il mondo scolastico ed il suo personale sappiamo bene essere prioritaria per la tutela della salute pubblica – spiega Marchetti –. Il personale scolastico ha dimostrato grande responsabilità aderendo alla campagna di vaccinazione, subito dopo il personale sanitario, le Rsa e gli over 80. A breve saranno trascorsi 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale anche per molti insegnanti e operatori del mondo della scuola, per questo ho chiesto indicazioni chiare e tempestive a riguardo.

Il personale docente, educativo e scolastico lavora in un ambiente ad alto rischio, a contatto con ragazzi che sotto i 12 anni non sono immunizzati e che se pensiamo alla fascia di età 0-6 anni non vi è l’obbligo di mascherina così come per gli studenti disabili.

Nella settimana del 30 ottobre – 5 novembre sono state somministrate in Emilia-Romagna quasi 45mila dosi, in quella precedente circa 55mila. Finora, 9 emiliano-romagnoli su 10 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, l’86% ha già completato il ciclo vaccinale e superano quota 120mila le persone a cui è stata somministrata una dose aggiuntiva. Le vaccinazioni continuano quindi a pieno ritmo, e crediamo fermamente siano l’unica arma nella battaglia contro il Covid. L’assessorato alle politiche per la salute ha confermato come, anche a seguito del mio question time, riporterà la richiesta a livello nazionale perché è prioritario  garantire la tutela della popolazione scolastica dove è presente il maggior numero di non vaccinati dai 15 anni in giù, pertanto questo rappresenta un rischio di diffusione , non solo per studenti e docenti, ma anche per le famiglie”.