Violenze in Colombia: “Situazione fuori controllo, si intervenga per garantire il rispetto dei diritti umani’”. Le Consigliere Palma Costi e Francesca Maletti con Federico Amico di ‘Emilia-Romagna Coraggiosa’ hanno presentato una risoluzione in Regione invocando l’intervento del Governo e del Parlamento europeo. ‘Un anno fa la morte del nostro connazionale in missione di pace Mario Paciolla. Da due mesi il Paese è sotto assedio tra proteste e violenze. Sia inviata con urgenza e in accordo con l’ONU una Commissione internazionale per valutare e garantire il rispetto dei diritti umani’

 

Ad un anno dalla morte di Mario Paciolla, il giovane italiano che partecipava ad una missione di pace per conto dell’Onu in Colombia, la situazione nel paese sudamericano è degenerata nella violenza e nella repressione, e ancora si cerca la verità sulla morte del nostro connazionale.

Per questo ile consigliere regionali Palma Costi e Francesca Maletti del PD, con il collega Federico Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa, hanno presentato una risoluzione in cui si chiede “sia inviata con urgenza e in accordo con l’ONU una commissione internazionale per valutare e garantire il rispetto dei diritti umani e la fine dell’impunità per i responsabili dei tanti crimini perpetrati in questi anni e per giungere alla verità sulle circostanze che hanno portato alla morte del nostro connazionale, operatore delle Nazioni Unite“.

La situazione del Paese appare infatti fuori controllo. Dalla firma degli accordi di pace del 2016 si è verificata, secondo varie ONG colombiane, l’uccisione di più di 1000 persone tra leader sociali, ambientalisti ed esponenti politici, tra le quali la morte sospetta del nostro Mario Paciolla. Situazione che si è aggravata dal 28 aprile scorso  quando  il popolo colombiano è sceso in piazza contro le riforme antipopolari del Presidente Duque Marquez: si contano decine di persone uccise, oltre un migliaio di arresti arbitrari, centinaia di casi di maltrattamento, decine di violenze sessuali e diverse centinaia di sparizioni di manifestanti – desaparecidos – per mano della Polizia nazionale. Nella risoluzione si chiede pertanto alla Ue ‘di avviare le procedure per la sospensione degli Accordi UE-Colombia e  Governo e al Parlamento italiano la ratifica in tempi brevi della sospensione dei succitati accordi tra Unione Europea e i suoi stati membri, con la Colombia.

“Non possiamo – sostengono Costi e Maletti – rimanere in silenzio di fronte ad una situazione così grave. Il Paese martoriato dalle poteste, dalla crisi sanitaria, crimini di Stato e disuguaglianze. Chiediamo che la mobilitazione internazionale, in particolare dei Paesi europei e del Governo italiano, possa portare all’immediato blocco di ogni forma di violazione dei diritti umani e di violenza ai danni della cittadinanza colombiana, oltre alla sospensione, da parte del governo e del parlamento italiani, degli accordi tra Unione Europea e Colombia in base alla clausola che obbliga al rispetto dei diritti umani”.

Le Nazioni Unite hanno espresso la loro preoccupazione per l’azione della polizia, chiedendo al governo di intervenire per garantire ai colombiani il diritto di manifestare pacificamente; Amnesty International ha chiesto agli Stati membri delle Nazioni Unite di condannare le violazioni dei diritti umani e i crimini commessi dalle forze dell’ordine colombiane.

Le nostre consigliere presentano in Assemblea Legislativa il loro accorato appello: “L’Europa e il Governo devano far alzare la voce per chiedere verità, il rispetto dei diritti umani, le garanzie e libertà democratiche, costituzionali e di manifestazione. Il nostro Paese deve sapere cosa è successo al nostro connazionale. Non possiamo rimanere indifferenti di fonte a tanti fatti di sangue finiti nel silenzio”.