Montagna e aree interne, il Pd in Regione sollecita la revisione delle regole in tema di governance e finanzia locale

 

Il 40% del territorio regionale è rappresentato da Appennino e aree interne, tra cui il basso ferrarese,  caratterizzato da una maggior debolezza demografica, economica e sociale: si tratta di 119 comuni montani o parzialmente montani e di 7 comuni in provincia di Ferrara.

“Il programma di mandato approvato dalla Assemblea pone l’accento sul recupero degli squilibri territoriali, valutando da un lato opportunità di sviluppo e dall’altro una maggiore equità. Le vie individuate a questo fine sono, innanzitutto, il mantenimento dell’attuale popolazione come fattore di salvaguardia del territorio, l’attrazione di nuova popolazione e l’integrazione tra la cittadinanza, favorendo buone pratiche di comunità” sottolineano i consiglieri regionali Pd Marco Fabbri e Palma Costi.

“L’assetto normativo nazionale, in particolare dopo il depotenziamento delle province e lo stop alla riforma costituzionale che avrebbe dovuto completare le lacune apertisi, pone però il tema della governance del territorio, che spesso ha portato ad una situazione di maggiore debolezza dei comuni montani e delle aree interne” denuncia il consigliere.

“Con una risoluzione indirizzata alla Giunta regionale chiediamo da un lato di procedere ad un assetto istituzionale regionale che recuperi i problemi nati in questi anni,  ma soprattutto una forte attenzione agli squilibri che si sono determinati sulla finanza locale dalle scelte nazionali – spiegano Fabbri e Costi aggiungendo che – Il meccanismo che regola i fondi perequativi statali ( fondamentali per i bilanci dei comuni) sta determinando una situazione da “Robin Hood rovesciato”: i comuni più piccoli come quelli collocati nelle aree interne e montane con i meccanismi in vigore dal 2010 ad oggi, hanno visto ridurre le risorse a disposizione, con rischi reali per l’erogazione di servizi essenziali”.

“Chiediamo alla Giunta di lavorare sugli  assetti istituzionali con una particolare attenzione alla montagna e alle aree interne al fine di rafforzare processi di aggregazione e fusione, ridefinendo il ruolo delle Province e delle Unioni di Comuni. Nello stesso tempo a farsi interprete con il Governo per rivedere le modalità di calcolo e di accesso ai fondi perequativi oggi penalizzanti i piccoli comuni montani e aree interne, fondamentale per le politiche  ripopolamento delle aree più fragili e dell’equità sociale”.