“Garantire livelli elevati ed omogenei delle prestazioni sanitarie sull’intero territorio regionale”: a chiederlo, attraverso un’interrogazione sul tema della gestione del rischio infettivo (infezioni correlate all’assistenza e all’uso responsabile degli antibiotici), è il consigliere regionale PD Giuseppe Paruolo.
“Tra i compiti di supporto- si legge nel documento- affidati ai laboratori di microbiologia, come esplicitato dalla Giunta nella delibera ‘Linee di indirizzo alle Aziende per la gestione del rischio infettivo: infezioni correlate all’assistenza e uso responsabile di antibiotici”, rientra l’elaborazione, con i servizi clinici, di protocolli diagnostico-terapeutici per specifici patogeni o tipologie di infezioni con precisazione delle situazioni in cui sia opportuno integrare la determinazione della Mic (Minima concentrazione inibente) e Mic Breakpoint (i parametri Mic e Mic Breakpoint risultano fondamentali al fine di scegliere l’antibiotico adatto e, pertanto, impattano direttamente sulla salute delle persone)”. Sottolinea il consigliere: “I citati parametri, ad esempio, sono assenti nell’antibiogramma (esame in vitro che permette di valutare se un batterio è sensibile ad un determinato antibiotico) effettuato dal laboratorio di microbiologia di Parma, nel quale per ogni germe è riportato esclusivamente un elenco di antibiotici sensibili e resistenti. Mentre il laboratorio di Bologna riporta opportunamente, per ogni germe identificato, una tabella indicante sensibilità, resistenze e valori intermedi del germe all’antibiotico ed è corredato anche da valori Mic e Mic Breakpoint”.
Paruolo chiede spiegazioni alla Giunta sulle differenze che sussistono tra gli esami svolti dai diversi laboratori regionali di microbiologia, sollecitando l’esecutivo regionale a “uniformare gli standard di qualità ed efficacia di questo tipo di esami”.