L’Assemblea legislativa regionale ha approvato, con il sì di Pd e Sel e l’astensione di Ln, M5s, Fi e Fdi-An, il Documento di programmazione triennale 2016-2018 del servizio civile, atto di iniziativa della Giunta.
Il Programma, ha sottolineato Giuseppe Boschini (Pd) nel suo intervento in Aula, “definisce gli strumenti di ammissione, i settori prioritari, le forme di riconoscimento e incentivazione e i criteri di valutazione dei progetti”. Il servizio civile, ha aggiunto, “diverso dall’obiezione di coscienza, è uno strumento per difendere attivamente il nostro Paese: il concetto di difesa si sviluppi dunque su più livelli, legato alle forze di sicurezza, ma anche come impegno sociale, civile e nonviolento”. Il consigliere ha poi ricordato che “sono 355 gli enti coinvolti, più di 1.200 i posti finanziati nel 2015”. Inoltre, “opera un servizio regionale a fianco di quello nazionale: nel 2015 sono stati 770 i posti finanziati in Emilia-Romagna”. La programmazione, ha quindi riferito, “sarà finanziata con 600.000 euro all’anno, un 20% in più rispetto al 2015”. “Il 60% delle domande arrivano da ragazze”. “Tra i nostri obiettivi- ha concluso- il coinvolgimento del territorio, l’attenzione particolare al tema del disagio, l’impegno a rendere più semplice la presentazione dei progetti, la progettazione in forma associata e l’incentivazione del cofinanziamento da parte del privato”.
Ottavia Soncini (Pd) ha aggiunto che “con il servizio civile non si offre lavoro, ma si propone un’opportunità di crescita umana e civica”. Ha poi auspicato “un più ampio coinvolgimento dei privati, delle università e delle fondazioni”.
Giuseppe Paruolo (Pd) ha accolto positivamente la proposta della Lega nord di rendere il servizio civile obbligatorio: “Sarebbe utile per i giovani dedicare un periodo della propria vita alla collettività. Credo si potrebbe lavorare su questo. Dobbiamo contribuire- ha aggiunto- a migliorare costantemente questo strumento, a disposizione di ragazzi e ragazze”.
La discussione è stata chiusa dall’assessore alle Politiche per il welfare, Elisabetta Gualmini, che ha parlato di “condivisione di un obiettivo importante: irrobustire i valori che riguardano l’impegno civico e il benessere sociale”. È importante, ha sottolineato, “coinvolgere ragazze e ragazzi in progetti sull’assistenza, sull’ambiente e sulla cultura”. “Dopo 13 anni- ha aggiunto- si riempie un vuoto, attraverso uno strumento trasparente. Il servizio civile rappresenta un pacchetto tra le diverse opzioni rivolte ai i giovani, non deve diventare una compensazione nei periodi di crisi”.