Roberta Mori: “Contro ogni disegno retrogrado ed oscurantista applichiamo la Legge 194 in ogni sua parte”

<<Al contrario di quanto propugnato dal “Governo del Cambiamento” e dalle fake news che sempre più spesso intossicano il dibattito politico, la Legge 194 non è una “legge di morte” ma, se applicata in ogni sua parte, è un formidabile strumento di sostegno alla maternità ed alla genitorialità.>>

Con queste parole la Consigliera regionale Roberta Mori commenta l’approvazione della Risoluzione di cui era prima firmataria che chiede l’applicazione per intero di quella che erroneamente viene definita “Legge sull’aborto”.

<<L’approccio articolato e saldamente fondato sul sistema pubblico della Regione Emilia-Romagna –prosegue la Consigliera reggiana –è a tutela delle libere scelte delle donne e della loro salute e questo concetto va riaffermato con forza ogniqualvolta venga messo in discussione in modi ideologici. Su questi temi non è ammessa alcuna ambiguità ed è per questo che abbiamo perciò respinto un analogo atto a firma del Consigliere Tagliaferri di Fratelli d’Italia, che chiedeva “congruo finanziamento ad associazioni e progetti attivi sul territorio che operino nell’ambito dell’aiuto alle gravidanze difficili”. In tale documento si fa esplicito riferimento solo ed unicamente alle organizzazioni antiabortiste e si utilizzano cifre di IVG decisamente enfatizzate, dal momento che l’ultimo rapporto ufficiale illustrato in Commissione lo scorso dicembre, registrava 7.130 interruzioni volontarie di gravidanza in Emilia-Romagna, con un calo del 7 per cento dal 2016 e del 40% rispetto al 2004.>>

A testimonianza di come l’operato della Regione sia volto esclusivamente alla salute della donna e allo sviluppo di scelte consapevoli sulla genitorialità, vale la pena sottolineare gli specifici programmi di promozione della salute sessuale e della fertilità rivolto in particolare agli/alle adolescenti in tutti i Servizi consultoriali regionali.

<<Con la nostra Risoluzioneconclude la Consigliera Demimpegniamo la Regione a proseguire il suo impegno per la difesa e la piena attuazione della Legge 194 in tutte le sue parti, che prevedono anche la tutela della salute della donna, in particolare nel momento della scelta, che deve essere libera e consapevole, di proseguire o meno la gravidanza, assicurando un percorso nascite completo e sicuro. Oltre a ciò abbiamo chiesto di implementare nel prossimo assestamento di bilancio i finanziamenti per progetti orientati al sostegno di donne in gravidanza e genitorialità in condizioni di difficoltà insieme agli strumenti di prevenzione delle gravidanze indesiderate e di conservazione della fertilità sia maschile che femminile, insieme al potenziamento della rete consultoriale per le finalità della legge 194 che è tutt’altro che una “Legge di morte”.>>