di Stefano Caliandro (Capogruppo PD Regione Emilia-Romagna)
Il 2 agosto ricorrono i 35 anni dalla strage alla stazione di Bologna. Credo che tutti gli emiliano-romagnoli, tutti i cittadini di questa Regione e non solo, in qualunque luogo si troveranno domenica prossima, alle 10.25 si uniranno idealmente al cammino dei cittadini al fianco di sopravvissuti e familiari delle vittime, attraversando il centro di Bologna dalla piazza alla stazione. Per ricordare. Per condividere un dolore che non ha confine e non può essere sconfitto dall’oblio.
Non possiamo dimenticare lo scempio della vita dei nostri cari. Non possiamo dimenticare il piazzale della stazione trasformato in uno scenario di guerra. Le lacrime dei parenti delle vittime sono le lacrime di tutti coloro che sanno che quella è una ferita che lacera lo stesso concetto di rappresentanza democratica.
Voglio scandire quei momenti, quei secondi terribili con alcune parole prese da una celebre poesia di Roberto Roversi
BOLOGNA 2 AGOSTO ORE 10.25
‘..senza un fiato di vento il cielo ha buttato/ un grido tremendo /un sole nero corre per le strade /io voglio provare i miei sentimenti come su una lastra di fuoco..’
e poi continua…
‘d’accordo, non si può buttare via niente /d’altra parte non è possibile conservare tutto/ negli angoli della memoria /salvare l’indispensabile….’
D’indispensabile c’è da salvare prima di tutto il ricordo delle vittime. Sono 85. Tante. 200 furono i feriti. Persone comuni. Con nomi comuni. Difficili da ricordare. Ma per questo vanno invocati uno ad uno. Siamo tutti vittime o parenti di vittime della strage di Bologna.
C’è da salvare il ricordo del contesto e dei fatti in cui la strage maturò. Troppi sono i giovani che hanno un’idea confusa di cosa avvenne in quegli anni e del contesto nel quale maturò il periodo stragista. L’Assemblea legislativa, da sempre impegnata nel sostenere i progetti della memoria soprattutto nelle scuole, ha voluto implementare il suo sforzo sostenendo il sito www.mappedimemoria.it, realizzato dall’Associazione 2 agosto 1980 per raccogliere video e audio realizzati da studenti nell’ambito di progetti formativi dedicati alla storia del terrorismo e delle stragi.
C’è da salvare, in nome di tutto questo, la richiesta di Giustizia. Perché non esiste lutto più inconsolabile di una verità negata, quando al dolore per i propri morti si unisce l’umiliazione delle menzogne. Dopo tanti anni, e con il sangue versato di centinaia di persone, siamo ancora costretti a chiedere che sia rimosso ogni velo su quegli eventi e sui registi di quella strategia.
Ma con la stessa fermezza, pari all’intensità del nostro dolore, vogliamo ribadire che non ci lasceremo mai piegare. Quando la democrazia viene attaccata al cuore si può rispondere solo rilanciando i valori stessi della democrazia. E’ solo dando sostanza ai principi della nostra Costituzione come un dono da cui non si torna indietro che possiamo guardare al futuro.
Bologna, e con lei tutta l’Emilia-Romagna, continuerà a lottare e ad andare avanti opponendo a depistaggi, menzogne, il senso autentico delle istituzioni e della solidarietà.
Questo è il giuramento solenne che rinnoviamo ogni anno nel ricordo di questa strage. Questo è quello che, insieme al ricordo delle vittime, vogliamo affermare ogni giorno. Il segno di una ferita ancora aperta ma anche il segno che non ci siamo fatti fermare. Perché questo è il senso del nostro fare politica.