Unifer Navale, Costi “La crisi va portata sul tavolo del Ministero. Fincantieri deve partecipare al piano di salvataggio e rilancio.” La consigliera regionale Palma Costi sollecita la Regione per chiedere un tavolo nazionale. “L’azienda di Finale ha goduto di finanziamenti della ricostruzione ed è strategica per l’intero territorio”

 

‘Sono coi lavoratori di Unifer Navale che stamattina inizieranno un presidio permanente davanti all’azienda di Finale Emilia  dopo il silenzio alle richieste avanzate nel corso del tavolo regionale di salvaguardia occupazionale del 28 aprile scorso.’

Per questo la consigliera regionale Palma Costi ha annunciato una nuova interrogazione sottoscritta anche dai colleghi Francesca Maletti, Marcella Zappaterra e Marco Fabbriper chiedere alla Regione di procedere immediatamente alla richiesta formale di attivazione del Tavolo di salvaguardia occupazionale al ministero dello sviluppo economico con la partecipazione di Fincantieri (che non era presente al tavolo regionale) per costruire una proposta di salvataggio e rilancio di Unifer Navale.’

‘Fincantieri –  spiega la Costi – è stata sempre mono committente di Unifer Navale, perché nata per rispondere alle esigenze produttive della Azienda a partecipazione pubblica, tanto da esserne socia di minoranza.  Ricordo e ribadisco come le istituzioni abbiano accompagnato e supportato il processo di insediamento e sviluppo di questo ambizioso progetto anche con soldi pubblici della ricostruzione post-sisma. Il disimpegno di Fincantieri è inaccettabile nel rispetto di quell’impegno e di una comunità già duramente colpita dal sisma e che oggi in piena pandemia rischia una crisi occupazionale anche per tutto l‘indotto dell‘area modenese e ferrarese. Le problematiche di Unifer Navale nascono da scelte unilaterali di Fincantieri, senza che esistano oggi problemi di mercato e le ragioni di diversità di prezzo addotte dalla stessa, non sono sufficienti a giustificare quanto sta avvenendo. L’azienda di Finale è strategica per l’intero territorio, ha maestranze, management e tecnologie all’altezza dei tempi, produce manufatti per la cantieristica di alta qualità, ha margine per migliorare e rafforzarsi e può rappresentare un punto di partenza importante, per la tecnologia, i processi produttivi contenuti, per il mercato a cui si rivolge. Ci sono tutte le condizioni, con tempi congrui, per costruire un piano industriale (del resto era già iniziato) di diversificazione produttiva per costruire intorno ad essa una prospettiva di sviluppo concreta per tutto il territorio. Tutto questo in continuità con quanto svolto nel corso degli anni, dove la filiera istituzionale si è fatta garante e parte attiva di salvaguardare e rilanciare siti industriali, sempre con l’obiettivo prioritario della salvaguardia dei posti di lavoro diretti ed indiretti.’