Via libera dall’Assemblea Legislativa regionale alla nuova Agenda digitale dell’Emilia-Romagna (Ader) che descrive obiettivi, interventi e risorse per realizzare una Emilia-Romagna 100% digitale entro il 2020.
“Nella regione 100% digitale le persone vivono, studiano e lavorano utilizzando internet e le tecnologie senza che tutto ciò rappresenti un’eccezionalità, senza differenze tra luoghi, cittadini, imprese e città. – ha spiegato la Consigliera regionale PD Lia Montalti, responsabile infrastrutture e fondi europei nella segreteria regionale del Partito – Mettiamo al centro la persona dandole un ruolo attivo: è questo il modo per concretizzare appieno la cosiddetta cittadinanza digitale, un pilastro fondamentale delle democrazie contemporanee”.
Per realizzare questi obiettivi servono risorse significative: sono già previsti 75 milioni nell’ambito dei Fondi strutturali europei destinati all’Emilia-Romagna (26 milioni previsti nel Por Fesr e i restanti 49 provenienti dal Psr) per colmare gli svantaggi infrastrutturali di alcune aree produttive e residenziali. A questi fondi si aggiungono 180 milioni di euro dallo Stato riservati all’Emilia-Romagna per lo sviluppo della banda ultra larga.
“È importante valorizzare tutte le risorse a disposizione in modo efficace e veloce per colmare il digital divide tra territori diversi e cittadini, garantendo a tutti la massima qualità nell’accesso alle reti, rivolgendo particolare attenzione al tessuto produttivo e al mondo scolastico. Un passaggio importante – sottolinea Montalti – è anche quello della sburocratizzazione e della velocizzazione delle pratiche attraverso l’implementazione della digitalizzazione della pubblica amministrazione”.
“Oggi però non dobbiamo dimenticare il tema della formazione dando spazio alla dimensione dell’educazione dei nativi digitali e delle loro famiglie, accompagnando i ragazzi ad un corretto utilizzo degli strumenti digitali, educandoli ai rischi e ai pericoli, ma anche alle grandi opportunità che rappresentano. L’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, frutto di un confronto regionale articolato basato su quattro workshop tematici, a cui hanno partecipato 164 esperti, e nove workshop territoriali – sono le conclusioni di Montalti – tiene insieme tutti questi aspetti”.