La Regione Emilia-Romagna è ancora una volta in prima linea per sostenere i lavoratori e le lavoratrici della Tecno srl di Gualtieri. Proprio per sollecitare il Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, in accordo con l’assessore alle attività produttive Palma Costi, il PD e i gruppi di maggioranza hanno depositato una risoluzione, con prima firmataria la consigliera Roberta Mori ed i colleghi reggiani di partito Ottavia Soncini e Fabrizio Benati, ai quali si sono aggiunti i consiglieri di maggioranza Silvia Prodi e Yuri Torri. All’atto del deposito hanno firmato anche il capogruppo PD Stefano Caliandro e la consigliera Manuela Rontini.

«Dal 4 giugno i 300 dipendenti della Tecno srl, azienda produttrice di elettrodomestici da cucina sin dal 1952, sono in stato agitazione con un presidio permanente davanti all’ingresso dell’azienda – spiega Mori –. La Regione si è da tempo attivata a sostengo di questa vertenza che mette in crisi un intero territorio. È stato infatti indetto un tavolo di salvaguardia occupazionale per i lavoratori e lavoratrici, nonché per sollecitare l’attuale dirigenza aziendale a definire in tempi rapidi un piano di investimento con una ricapitalizzazione di almeno 5 milioni di euro. Inoltre, il Presidente Bonaccini ha posto all’attenzione del Ministero dello Sviluppo Economico la drammatica situazione finanziaria e occupazionale di alcune aziende emiliano-romagnole in crisi, compresa la Tecno, già ai primi di giugno, chiedendo l’attivazione di un tavolo nazionale».

Nell’ultimo incontro in Regione, il 20 giugno, a cui hanno partecipato il sindaco di Gualtieri, le rappresentanze sindacali di Fiom-Cgil e Fim-Cisl nonché i rappresentanti della Srl, è stato sollecitato lo sblocco della compravendita attraverso una proposta scritta e circostanziata da parte del socio ancora proprietario, che ne ha dato disponibilità. Inoltre, è stato firmato un accordo per l’avvio del programma di cassa integrazione straordinaria mediante sospensione a zero ore e/o riduzione di orario di lavoro, che potrà interessare tutto il personale attualmente in forza alla società, fino 31 agosto 2018, in sostituzione dell’attuale contratto di solidarietà.

«Seguirà un ulteriore incontro in Regione verso metà luglio, proprio per verificare lo stato degli impegni concordati – prosegue Mori –. Nel frattempo, a fronte di rischi evidenziatisi nelle ultime settimane riguardanti l’effettiva volontà di investire in territorio reggiano da parte dei potenziali acquirenti stranieri, sollecitiamo nuovamente il Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, affinché attivi rapidamente un tavolo di salvaguardia nazionale che affronti gli aspetti occupazionali, finanziari e di proprietà dell’azienda. È necessario mettere in campo strumenti statali di pressione e controllo perché i 300 lavoratori e lavoratrici non perdano il posto a causa di speculazioni finanziarie. Inoltre, chiediamo alla Regione di coinvolgere direttamente e tempestivamente i Parlamentari dell’Emilia Romagna affinché si attivino con gli strumenti a loro disposizione. Nella risoluzione PD puntiamo anche a sostenere l’eventuale richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di prolungare di ulteriori 6 mesi la durata della CIGS se necessaria ad accompagnare il passaggio di proprietà».